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PSICOPEDAGOGISTA
figlia a scegliere il senso di colpa come
prezzo della sua genealogia.
RELIGIONE E
SENSO DI COLPA
IL SENSO DI COLPA
ISPIRATO DAI FIGLI
Ci si serve spesso anche della pratica
religiosa per instillare senso di colpa,
quindi manipolare il comportamento. In questi casi, è generalmente
Dio colui che tu hai deluso, e in alcuni
il messaggio è che sarai escluso dal
Paradiso perché sei stato cattivo. ‘Se
tu amassi Dio, non ti comporteresti
così’. ‘Se non ti penti dei tuoi peccati,
in Paradiso non entri’. ‘Dovresti avere
rimorso per non essere andato a messa tutte le domeniche. Forse, se sei
abbastanza contrito, sarai perdonato’.
‘Non hai osservato uno dei Comandamenti. Dovresti vergognarti’.
Il senso di colpa può essere una strada
a due sensi, ed i figli sono tanto abili
a servirsene per manipolare i genitori
quanto lo sono questi nel manipolare quelli. Se un figlio si accorge che
uno dei genitori, non potendolo accontentare, si sentirà colpevole di
essere un cattivo genitore, il figlio ne
approfitterà per manipolarlo. ‘Non mi
vuoi bene. Se tu mi volessi bene, non
mi tratteresti così.’ Una frase come
questa contiene questo messaggio:
tu, genitore, dovresti sentirti in colpa
quando tratti me, tuo figlio, in questo
modo. I figli, ovviamente, imparano
osservando gli adulti, che fra di loro
usano questo sistema per ottenere ciò
che vogliono. Il senso di colpa non
è naturale. E’ una reazione emotiva appresa, la quale viene attivata
soltanto se la vittima ha lasciato capire
di essere vulnerabile. I figli sanno fin
da bambini quando i genitori sono
suggestionabili. Se ti rammentano
di continuo cose che hai fatto o non
fatto, al fine di ottenere ciò che vogliono, vuol dire che hanno già imparato
il trucco del senso di colpa. E forse
imitano qualcuno…
IL SENSO DI COLPA
ISPIRATO DALLA SCUOLA
Alcuni insegnanti sono bravissimi a
instillare il senso di colpa, e i bambini
che sono suggestionabili al massimo,
sono ottimi oggetti di manipolazione.
Ecco alcuni messaggi che fanno soffrire i piccoli: ‘La tua mamma sarà molto
triste per causa tua’. ‘Dovresti vergognarti. Prendere un’insufficienza, un
ragazzo intelligente come te!’. ‘Come
hai potuto dare un tale dispiacere ai
tuoi genitori dopo tutti i sacrifici che
hanno fatto per te? Non sai quanto desiderano che tu vada all’università?’.
‘Hai sbagliato il compito perché non
hai studiato. Ora te la vedi tu’.
Si ricorre sovente nelle scuole, al
senso di colpa, per fare imparare ai
bambini certe cose o per indurli a
comportarsi in un dato modo. E ricordati: anche da adulto sei un prodotto
di quelle scuole.
ALCUNE STRATEGIE
PER ELIMINARE IL
SENSO DI COLPA
Cominciare a guardare al
passato come a qualcosa di
immutabile, malgrado i penosi stati
d’animo che può suscitare. E’ finito!
Non c’è senso di colpa che possa
cambiarlo. E’ importante distinguere
sempre il sentirsi in colpa dal trarre
utili lezioni dal passato.
Domandarsi che cos’è che
stai evitando nel presente
col senso di colpa intorno al passato. Lavorando a ciò che evitavi, eliminerai il bisogno di sentirti in colpa.
Un mio paziente, che per un certo
tempo aveva avuto una relazione extraconiugale, offre un buon esempio
in proposito. Egli diceva di sentirsi in
colpa, ma continuava a svignarsela
tutte le settimane per incontrarsi con
l’altra donna. Gli feci osservare che
il senso di colpa di cui tanto parlava,
era uno stato d’animo del tutto futile:
da una parte non migliorava la qualità
del suo matrimonio e, dall’altra, gli
impediva di godersi in pace la relazione. Gli restavano due scelte. Poteva
riconoscere di impiegare il tempo a
sentirsi colpevole perché era più facile
che analizzare a fondo il suo matrimonio e operare per rimettere in sesto
il matrimonio e lui stesso; oppure
poteva imparare ad accettare il suo
comportamento: ammettere che i rapporti extraconiugali egli li giustificava,
e prendere atto che nel suo sistema di
valori era incluso un comportamen-
to che molta gente condanna. Sia
con l’una che con l’altra scelta egli
avrebbe eliminato il proprio senso di
colpa, cambiando oppure accettando
se stesso.
Cominciare ad accettare certe cose di te stesso
che tu hai scelto ma che ad altri
possono non piacere. Se pertanto i
tuoi genitori, il capoufficio, i vicini, o
perfino la persona che hai sposato, si
oppongono a un certo tuo comportamento, puoi considerarlo un fatto del
tutto naturale. L’approvazione altrui
fa piacere, ma non è indispensabile.
Una volta che non avrai più bisogno
di essere approvato, sparirà il senso di
colpa derivante da un comportamento
che non reca approvazione.
Tenere un ‘diario della colpa’, e annotare con esattezza
quando, perché e con chi ti senti in
questo stato d’animo, quello che miri
ad evitare nel presente spasimando
sul passato. Questo diario dovrebbe
fornire elementi assai utili alla conoscenza del tuo personale e reiterato
senso di colpa.
Riconsiderare il tuo sistema di valori. A quali valori
credi profondamente? Quali invece
dai solo a vedere di accettare? Elenca
questi valori fittizi, e decidi di vivere
all’altezza di un codice di valori morali determinato da te, non imposto
da altri.
Insegnare alle persone che
tentano di manipolarti col
senso di colpa, che sei perfettamente capace di far fr H[ܛ\