100% Fitness Mag - Anno VII Gennaio 2013 | Page 52
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Ernesto Lupacchio
100% FITNESS MAGAZINE
Central Fitness Club 1, 2, 3
I BAMBINI…
I veri “maestri” di vita!
“Tutti i bambini sono artisti… Il problema è rimanere artisti
quando si cresce.” Picasso
A
nche quest’anno il Central
Fitness Club e l’A.L. New
AGE, hanno allestito a Vico
Equense, la bellissima pista
di pattinaggio su ghiaccio. E proprio
mentre ero sulla pista, ho notato come i
bambini siano incredibili nel loro modo
di rapportarsi con situazioni nuove, come
per esempio, il pattinare, rispetto agli adulti o agli adolescenti.
E’ bellissimo vedere come i bambini apprendono subito, non hanno ancora quei
condizionamenti esterni, non hanno
paure; quando cadono si rialzano tranquillamente e, nel caso specifico, mentre
pattinano, pensano solo a quello. Si divertono, si eccitano, si entusiasmano e vivono il presente come nessun
adulto riesce a fare così bene.
Ora, invece, prova a chiudere gli occhi e
immagina (come dice Roberto Re), di soffermarti per qualche secondo su ognuna
di queste situazioni: “Ti viene chiesto
di lasciare il tuo sicuro e tutto sommato piacevole posto di lavoro per
una nuova opportunità… Un amico
ti propone di lanciarti con il para-
cadute… Hai il primo appuntamento con la donna/uomo che insegui
da una vita…Sei in banca ad aprire
il mutuo per la tua nuova casa”.
Hai dedicato almeno qualche istante per
ogni scena elencata sopra? Sei riuscito a
immedesimarti al meglio nelle situazio-
ni descritte? Se hai fatto bene il “gioco”
avrai provato delle emozioni o comunque ti saranno passati per la testa diversi
pensieri. Riesci a dare una valutazione a
ciò che hai provato? Ti sei focalizzato più
sugli aspetti negativi o su quelli positivi
che queste situazioni portano con loro?
Sicuramente molti di voi avranno colto
solo dei bei risvolti, ma, purtroppo è vero,
che la maggior parte delle persone si focalizza esclusivamente sulle conseguenze
negative di ciò che gli succede.
E questo capita anche nella vita di tutti
i giorni. Non è forse vero che ci focalizziamo sul potenziale dolore, su “cosa
potrebbe succedere se” decidessimo di
fare quella cosa? Questo modo di pensare
deriva dal tipo di educazione che ci è stata
impartita. Siamo stati condizionati
dalla società a fare attenzione solo
alle possibili conseguenze negative
delle nostre azioni e a dare poco, se
non nessuno, spazio a quelle positive.
Proprio per questo può essere utile tornare
indietro nel tempo e liberare il bam-