100% Fitness Mag - Anno VII Febbraio 2013 | Page 46

100% FITNESS MAGAZINE LOGOPEDISTA La Disartria   P Dottoressa Mariarosaria D’Esposito Laureata in Logopedia presso l’Università di Napoli Federico II. Disponibile telefonicamente Giovedì e Sabato dalle 09.00 alle 13.00 - Cell. 338.3191494 otrebbe sembrare semplice, ma “parlare”, “articolare parole” o “emettere suoni” è in realtà un’operazione estremamente complessa, possibile soltanto mediante l’azione sinergica, veloce e precisa di numerosi gruppi muscolari. La DISARTRIA è un disturbo del linguaggio dovuto all’incoordinazione dei muscoli fonatori. Il paziente non riesce più a raggiungere il tono necessario per l’emissione dei suoni e i movimenti perdono di precisione per la difficoltà di controllo. Numerose sono le condizioni che possono generarla. Ictus o tumori al cervello rappresentano le cause più frequenti, ma può scaturire anche come conseguenza di patologie (quale il morbo di Parkinson), traumi cranici o assunzione di farmaci o droghe (narcotici o sedativi; cannabis o allucinogeni). Alla diagnosi di disartria si arriva attraverso una dettagliata valutazione del linguaggio, delle capacità respiratorie e prassiche (vale a dire la possibilità di controllare i movimenti della lingua del viso e delle labbra). La costruzione mentalmente delle parole e la comprensione, non risultano intaccate. In relazione alla sede ed all’entità della lesione, il paziente disartrico può presentare una diversa sintomatologia: DISRITMIA: caratteristica frequente del linguaggio del paziente disartrico, si tratta di vere e proprie variazioni del ritmo dell’eloquio. L’emissione verbale può apparire lenta, monotona e gravemente rallentata; al contrario, nel caso di ipercinesie veloci, il paziente tenderà improvvisamente ad aumentare la velocità dell’eloquio, che potrebbe risultare incomprensibile. DIFFICOLTA’ NELLA GESTIONE DELL’ARIA: la capacità respiratoria può risultare estremamente ridotta, con conseguente abbassamento dell’intensità vocale, fino ad arrivare ad una voce quasi bisbigliata o poco più che soffiata. ALTERAZIONI DEL TIMBRO VOCALE: spesso il soggetto disartrico presenta un timbro tipicamente nasale (come se fosse raffreddato) o con un marcato tratto di raucedine       RIDOTTA MOTILITA’ DELLE LABBRA, MANDIBOLA E LINGUA: tale da compromettere l’articolazione dei suoni del linguaggio e l’esecuzione dei movimenti volontari. DIFFICOLTA’ NEL MASTICARE, INGOIARE, SUCCHIARE, LECCARE o semplicemente nel trattenere la saliva (SCIALORREA). LINGUAGGIO SCANDITO: la melodia risulta anomala o assente; frequenti le pause (lunghe o brevi) tra le sillabe o tra le parole della frase. Obiettivo del trattamento logopedico è innanzitutto quello di migliorare la capacità di controllo muscolare e potenziare la respirazione al fine di ridurre la menomazione linguistica del paziente e rendere intelligibile il suo eloquio. Non è sempre possibile arrivare ad una totale risoluzione della sintomatologia: in taluni casi, quando per lesioni particolarmente gravi ed estese il trattamento risulta inefficace, si allena il paziente all’uso di modalità di comunicazione alternative al linguaggio verbale.     46