100% Fitness Mag - Anno VII Febbraio 2013 | Page 14
100% FITNESS MAGAZINE
CARDIOLOGO
L
’ASPIRINA FA
BENE O FA MALE?
Professor Dottor
Vittorio Fabbrocini
Cardiologo e Internista, è stato Libero Docente
presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero
e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli.
Giornalista pubblicista, già Redattore scientifico
de IL MATTINO di Napoli - Tel.338.4086506;
[email protected]
N
ell’anno 1897 due chimici tedeschi, Felix
Hoffman e Heinrich Dreser, che lavoravano per la
Bayer, misero a punto una nuova
sostanza chimica ricavata dalla Salicina, estratto dalle foglie del salice,
l’acido acetilsalicilico (ASA) e prepararono una compressa a cui fu dato
il nome di Aspirina. Ma la storia
di questo farmaco è lunga e antica.
Già Ippocrate, il medico greco padre della Medicina, consigliava ai
suoi pazienti infusi di foglie di salice
per lenire i dolori più vari. Così nel
tempo furono usati tali infusi sino ad
arrivare al 1758, quando il canonico
inglese, il reverendo Edward Stone,
individuò i principi attivi contenuti
nelle foglie di salice e poi nel primo
ventennio dell’ottocento un chimico
napoletano, Raffaele Piria, ottenne
l’acido salicilico.
Con questa storia così riassunta circa
116 anni fa la Casa farmaceutica
Bayer mise in commercio l’Aspirina,
che ha avuto negli anni seguenti un
successo sempre maggiore, tanto da
poter venire definita come il farmaco “miracoloso” e il più economico
del mondo. Tra le sue validissime
azioni, oltre a quella antidolorifica,
antinfiammatoria, antireumatica e
antifebbrile, v’è quella antipiastrinica, oggi largamente usata nel campo cardiologico come prevenzione
dell’infarto cardiaco e dell’ictus
cerebrale. Ha un’azione “antiaggregante” piastrinica, cioè agisce sulla
capacità delle Piastrine (che sono
elementi corpuscolari circolanti nel
sangue insieme ai Globuli Rossi e
ai Globuli Bianchi) che favoriscono
la formazione dei coaguli di sangue
(detti Trombi). L’Aspirina con la sua
azione riduce l’aggregazione delle Piastrine e quindi la formazione
dei coaguli. E ciò è particolarmente
utile nel campo cardiovascolare
perché in tal modo si può prevenire la formazione di blocchi vasali a
livello delle coronarie, quindi l’infarto, o delle arterie cerebrali: l’ ictus
trombotico. In questi ultimi anni
sono stati studiati nuovi farmaci con
le stesse caratteristiche dell’Aspirina, validissimi anche se costosi,
ma il vecchio farmaco viene ancora
consigliato da solo o insieme agli
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