100% Fitness Mag - Anno VII Aprile 2013 | Page 52

100% FITNESS MAGAZINE processione è uscita dalla Chiesa di San Giuseppe, con il consueto e toccante rito di apertura. Io avevo il saio merlettato e la fascia viola, perché insieme a Nemesio, Antonio e Tonino, aprivamo l’ultima parte della processione, la cosiddetta “Fratellanza”, con il Priore e il Parroco. E’ stato commovente quando, arrivati alla Parrocchia di Sant’Agnello, mentre tutti continuavano a camminare, la nostra fila è entrata per prima, con la Fratellanza a seguire, nella Chiesa di SS Prisco e Agnello, per venerare l’”Altare della Reposizione”. Nell’aspettare di accodarci di nuovo al coro del Miserere, ci siamo fermati sul sagrato della chiesa e siamo stati oggetto di centinaia di fotografie di tutti i fedeli. Dopo aver attraversato le principali strade di Sant’Agnello, è stato emozionante rientrare in chiesa, con i cori del Miserere e delle donne, che, cantando, hanno dato termine, in modo altrettanto suggestivo, al rito religioso. La Processione di San Giuseppe, oltre ad essere una delle più lunghe di tutte le processioni della Penisola sorrentina, è stata la prima in assoluto ad adottare il volto coperto per tutti, cosicché il “farsi vedere” non è vanto dei partecipanti e dei confratelli. Infatti, anche i Cerimonieri e addirittura il Priore, da anni indossano il cappuccio. In questi ultimi anni, finalmente, si è visto che questo esempio, è stato seguito anche da qualche altra processione; infatti, secondo il mio parere, per una celebrazione religiosa è giusto che sia così; si era arrivati a guardare più chi fossero e che cosa facessero i partecipanti, che il simbolo o il significato storico e religioso che le stesse rappresentazioni esercitano. Cerchiamo di continuare queste suggestive ed antiche tradizioni, facendo avvicinare ad esse anche i giovani, coinvolgendoli sempre di più nel seguire la storia della nostra penisola, vanto di tutta l’Italia. Foto di Raffaele Federico 52