100% Fitness Mag - Anno VII Aprile 2013 | Page 44

100% FITNESS MAGAZINE FISIOTERAPISTA Sindrome dello stretto toracico L Dottoressa Laura Izzo Fisioterapista Laureata presso l’Universita degli Studi di Napoli Federico II Specializzazione conseguita presso l’A.I.M.M. (Associazione Italiana Metodo Mézières) Cell 3384564281 [email protected] a sindrome dello stretto toracico (detta anche SST) è una malattia abbastanza rara provocata dalla compressione del plesso nervoso, di un’arteria o di una vena sottoclavicolare, la zona anatomica interessata, si localizza in corrispondenza degli arti superiori, solitamente in una zona compresa tra la clavicola e la prima costa. Nella maggior parte dei casi la compressione di queste zone anatomiche provoca nei pazienti una sintomatologia molto simile ad una infiammazione del tratto cervicale, per questo motivo è utile una scrupolosa diagnosi differenziale. A seconda delle zone dove si verifica la compressione e a seconda dell’intensità della compressione stessa si avranno dei sintomi specifici. Nel caso in cui abbiamo una compressione di una vena, si potrebbero riscontrare pallore e freddezza dell’arto, gonfiore transitorio dell’arto superiore e turgore delle vene del braccio e della mano (che in alcuni casi possono portare ad una trombosi venosa). Quando ad essere compressa è un’ arteria si potrebbe avvertire un immediato formicolio a seguito dell’elevazione gli arti superiori, situazione che provoca un vero e proprio deficit funzionale dell’arto. Nel caso invece di una compressione a carico di un plesso nervoso,si potrebbero avvertire dolori acuti al collo, alla spalla, al cavo ascellare, al braccio fino ad arrivare alla mano, si manifestano inoltre,formicolii notturni del braccio accompagnato spesso da un senso di debolezza nella mano. Tra le cause che possono portare l’insorgere della sindrome dello stretto toracico ci sono: una scorretta postura portata avanti per lungo tempo, un trauma (come ad esempio la frattura della clavicola), lesioni vascolari, colpi di frusta, la presenza di particolari malattie come la Sindrome di Pancoast o la Sindrome di Paget-Schroetter, la presenza di un seno troppo grande e quindi troppo pesante, un’alimentazione sregolata con una conseguente insufficienza di vitamine. La diagnosi di questa patologia è spesso difficile dato che il manifestarsi dei sintomi non è sempre continuativo. I test diagnostici possono essere sia strumentali (radiografia, elettromiografia, ecodoppler, esami del sangue) oppure provocativi o “manuali” (test di Allen, manovra di Wright, manovra di Adson, Manovra di Halstead, Test della Sindrome Costoclaveare, Test di Roos, Test Provocativo di Elevazione). La terapia conservativa per contrastare la SST si basa su metodi fisioterapici. La fase iniziale consiste in una valutazione globale dei disturbi con lo scopo di individuare le “RED FLAGS” (bandiere rosse) che richiedono un consulto medico specialistico. Dopo lo studio del dolore e dei sintomi associati si passa ad organizzare un protocollo riabilitativo mirato. Il programma fisioterapico si avvale di specifiche tecniche manuali che favoriscono la decompressione e allungamento delle fasce muscolari. Attraverso questo specifico programma riabilitativo si ha come risultato il ripristino di una corretta vascolarizzazione e conduzione nervosa,contrastando non solo il fenomeno ischemico, ma anche il dolore ed i sintomi associati. 44