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FISIOTERAPISTA
Sindrome dello
stretto toracico
L
Dottoressa
Laura Izzo
Fisioterapista
Laureata presso l’Universita
degli Studi di Napoli Federico II
Specializzazione conseguita
presso l’A.I.M.M. (Associazione
Italiana Metodo Mézières)
Cell 3384564281
[email protected]
a sindrome dello stretto toracico
(detta anche SST) è una malattia
abbastanza rara provocata dalla
compressione del plesso nervoso,
di un’arteria o di una vena sottoclavicolare,
la zona anatomica interessata, si localizza
in corrispondenza degli arti superiori, solitamente in una zona compresa tra la clavicola
e la prima costa.
Nella maggior parte dei casi la compressione di queste zone anatomiche provoca nei
pazienti una sintomatologia molto simile ad
una infiammazione del tratto cervicale, per
questo motivo è utile una scrupolosa diagnosi differenziale.
A seconda delle zone dove si verifica la
compressione e a seconda dell’intensità
della compressione stessa si avranno dei
sintomi specifici.
Nel caso in cui abbiamo una compressione
di una vena, si potrebbero riscontrare pallore e freddezza dell’arto, gonfiore transitorio
dell’arto superiore e turgore delle vene del
braccio e della mano (che in alcuni casi possono portare ad una trombosi venosa).
Quando ad essere compressa è un’ arteria si
potrebbe avvertire un immediato formicolio
a seguito dell’elevazione gli arti superiori,
situazione che provoca un vero e proprio
deficit funzionale dell’arto.
Nel caso invece di una compressione a
carico di un plesso nervoso,si potrebbero
avvertire dolori acuti al collo, alla spalla,
al cavo ascellare, al braccio fino ad arrivare
alla mano, si manifestano inoltre,formicolii
notturni del braccio accompagnato spesso
da un senso di debolezza nella mano.
Tra le cause che possono portare l’insorgere della sindrome dello stretto toracico ci
sono: una scorretta postura portata avanti
per lungo tempo, un trauma (come ad
esempio la frattura della clavicola), lesioni
vascolari, colpi di frusta, la presenza di particolari malattie come la Sindrome di Pancoast o la Sindrome di Paget-Schroetter, la
presenza di un seno troppo grande e quindi
troppo pesante, un’alimentazione sregolata con una conseguente insufficienza di
vitamine. La diagnosi di questa patologia è
spesso difficile dato che il manifestarsi dei
sintomi non è sempre continuativo.
I test diagnostici possono essere sia strumentali (radiografia, elettromiografia, ecodoppler,
esami del sangue) oppure provocativi o “manuali” (test di Allen, manovra di Wright, manovra di Adson, Manovra di Halstead, Test
della Sindrome Costoclaveare, Test di Roos,
Test Provocativo di Elevazione).
La terapia conservativa per contrastare la
SST si basa su metodi fisioterapici.
La fase iniziale consiste in una valutazione
globale dei disturbi con lo scopo di individuare le “RED FLAGS” (bandiere rosse) che
richiedono un consulto medico specialistico.
Dopo lo studio del dolore e dei sintomi associati si passa ad organizzare un protocollo
riabilitativo mirato.
Il programma fisioterapico si avvale di specifiche tecniche manuali che favoriscono la
decompressione e allungamento delle fasce
muscolari.
Attraverso questo specifico programma riabilitativo si ha come risultato il ripristino di
una corretta vascolarizzazione e conduzione nervosa,contrastando non solo il fenomeno ischemico, ma anche il dolore ed i
sintomi associati.
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