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CARDIOLOGO
e ambientali. Tra i fattori ambientali
v’è l’ambiente esterno (zone e ambienti
dove si vive o lavora), l’alimentazione,
il sovrappeso, la sedentarietà, il tipo di
attività lavorativa. Il 90 per cento delle
ipertensioni è essenziale.
L’ipertensione secondaria viene provocata
da condizioni ben individuabili, come la
più comune la malattia renale, quella cardiaca e vasale, endocrina, dopo somministrazione di farmaci, ingestione notevole
di liquirizia o di droghe.
trollata nei primi anni possono non dare
alcun segno, ma poi nel tempo solo fastidi
temporanei, come mal di testa, vertigini,
insonnia e malessere generale. Infine gli
organi più interessati possono dare i primi segni di allarme, come il cuore con
ingrossamenti (cardiopatia ipertensiva,
infarto), il cervello (ictus, encefalopatia),
l’occhio (retinopatia ipertensiva), i reni
(nefropatia sino all’insufficienza renale).
L’AUTOMISURAZIONE
Negli ultimi anni le persone affette da
ipertensione arteriosa nel mondo sono
tante, anche se in numero ridotto al confronto degli anni precedenti, e ciò per l’impiego dei nuovi farmaci antiipertensivi
sempre più usati. La percentuale degli
ipertesi varia in rapporto ai diversi luoghi,
ma sono presenti sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. Si
calcola che ne soffrono circa 800 milioni
nel mondo, il 20 per cento di persone in
Occidente e 13 milioni di Italiani. Da notare che i valori pressori sono più elevati
in rapporto all’età avanzata ed in numero
maggiore negli uomini che nelle donne.
Negli ultimi tempi è stato rilevato un
aumento di ipertesi anche fra i giovani.
Da tempo è stato notato che il più delle
volte la misurazione della pressione negli
ambulatori da parte del personale sanitario può determinare sbalzi pressori elevati
per un effetto psicologico di preoccupazione del paziente. Viene definita questa
situazione come “reazione di allarme”
(effetto camice bianco). Per evitare anormali rilevazioni e quindi per poter meglio
seguire la malattia oggi viene attuata e
consigliata l’automisurazione domiciliare.
Consiste nel far misurare al paziente a
casa la pressione arteriosa in alcune ore
del giorno e della settimana in modo da
avere risultati veritieri. Questa metodica
è stata inserita ormai dalla European Society of Hipertension nelle Linee Guida
per il monitoraggio ed il trattamento dei
pazienti ipertesi.
QUALI LE COMPLICANZE
LE TERAPIE
Certamente se non vi fossero delle complicanze i medici non raccomanderebbero
agli ipertesi di controllare periodicamente
i valori della pressione arteriosa, in particolar modo quando si è in trattamento con
farmaci. Va detto che la misurazione della
pressione sanguigna può dare, specie sotto
trattamento di farmaci, differenti dati pressori in diversi periodi dell’anno. D’inverno
possiamo avere valori più alti dovuti al
freddo intenso che può favorire la vasocoscrizione delle arterie. D’estate abbassamenti dei valori anche notevoli (sino
a veri collassi cardiocircolatori) e ciò per
vari motivi: il caldo eccessivo può favorir