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CARDIOLOGO
Quali le cure
I massaggi ai piedi riducono i gonfiori
alterazioni persistenti dei suddetti esami va considerato
il pericolo di una condizione di preeclampsia nel corso
della gravidanza o subito dopo il parto, con conseguenti
manifestazioni convulsive e rischio mortale sia per la
mamma che per il nascituro. Un’adeguata prevenzione
può mettere al riparo la gestante da qualsiasi rischio.
Infezioni e Scompenso di cuore
La stessa malattia renale causata da complicanze infettive
(tonsilliti, sepsi ai denti) possono dare luogo come prima
spia a gonfiori alle caviglie. Così come malattie organiche,
come il diabete, infezioni e piaghe agli arti inferiori.
Anche alterazioni della “pompa” cardiaca, cioè le fasi di
scompenso, allorchè il cuore per motivi riguardanti esiti di
infarto, endocarditi, malattie valvolari e dilatazioni delle
camere del cuore, possono creare una mancanza di forza
propulsiva e un ristagno del circolo sanguigno caratterizzato da epatomegalia (ingrossamento del fegato) e gonfiore
persistente degli arti inferiori.
Caviglie gonfie e farmaci
Va anche precisato che la comparsa di gonfiori alle caviglie, specie nel periodo estivo, non sempre devono creare
preoccupazioni, in particolar modo quando a sera vanno
rilevati tali gonfiori e al mattino alzandosi dal letto non
si evidenziano. Possono essere causati da un’attività lavorativa quotidiana, stare in posizione eretta, da scarpe troppo strette, da una lunga esposizione al caldo e al
sole. Anche l’impiego di particolari farmaci, i cosiddetti
vasodilatatori, che vengono consigliati per migliorare le
condizioni coronariche o per la riduzione dei valori della
pressione arteriosa possono portare a gonfiori delle caviglie
e dei piedi. Per evitare tali inconvenienti occorrerà usare
particolari precauzioni, come far valutare al medico curante innanzitutto se è possibile usare un farmaco diverso,
poi - specie nei mesi caldi - prendere tali farmaci di sera
dopo cena, in modo da lasciare che la vasodilatazione
provocata dal farmaco agisca prevalentemente durante la
notte, quando si è in posizione orizzontale per molte ore
ed il rischio del gonfiore si riduce.
Inutile dire che le cure per essere adeguate devono innanzitutto porre rimedio alle cause che provocano il male.
Così chi soffre di disturbi venosi deve preoccuparsi di
iniziare o continuare una terapia con farmaci adeguati, sia
per la prevenzione o cura della flebite, con l’uso anche di
calze elastiche, evitando l’esposizione al sole e ambienti
molto caldi, camminare quando più è possibile nel corso
della giornata per consentire ai muscoli dei polpacci di
sospingere il sangue nelle vene verso l’alto, evitare inoltre
di stare molto tempo in posizione eretta, effettuare nel
corso della giornata delle ore di riposo a letto o in poltrona
sollevando i piedi in alto e di notte mettere sulla parte
inferiore del letto un sostegno o cuscino per tenere gli arti
più sollevati.
Consigli pratici
Si raccomanda anche di ridurre l’ingestione di cibi salati
(il cloruro di sodio contenuto nel sale da cucina favorisce
l’aumento della Pressione arteriosa ed anche la comparsa
di gonfiori agli arti). Nel periodo estivo occorre però ricordare che una eccessiva riduzione della Pressione arteriosa, che viene favorita dal caldo eccessivo, dalla eventuale
riduzione del sale e da farmaci ipotensivi, per coloro
che sono in cura per l’ipertensione arteriosa, può causare
abbassamenti pressori molto forti con il rischio di veri e
propri collassi. Anche le altre cause dei gonfiori agli arti
vanno accertate e curate, come lo scompenso cardiaco, le
alterazione della funzione renale, i processi compressivi ed
infiammatori delle vene e vie linfatiche. Vanno consigliati
anche pediluvi freddi con erbe rinfrescanti a fine giornata e brevi docce con getti di acqua sulla zona gonfia.
Così brevi massaggi sulle caviglie e sulle gambe, dal basso
verso l’alto, da ripetere durante la giornata consentono
un miglioramento della sintomatologia sia dolorosa che di
pesantezza degli arti.
A conclusione di questa nota nei casi persistenti di gonfiori
agli arti occorrerà sempre far capo al proprio medico il
quale valuterà e consiglierà il modo migliore per ulteriori
accertamenti e cure.
I piedi gonfi di una donna
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