100% Fitness Mag - Anno VI Settembre 2012 | Page 76
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100% FITNESS MAGAZINE
Salvatore Spinelli
Poeta
I DUE VECCHIETTI
MALATI
In due lettini di ospedale
due vecchietti stavano male,
avevano una grave malattia
che di guarir non si vedeva la via.
Mentre uno la piazza descriveva,
l’altro ad occhi chiusi riviveva,
e un giorno con quel suo partecipare
finanche una banda sentì suonare.
Nella sofferenza e nella speranza,
dividevano la stessa stanza,
accanto all’unica finestra, uno,
l’altro da essa più lontano.
Così, malati ma spesso anche distesi,
per i due passarono alcuni mesi,
poi quello della finestra, un giorno,
partì per il viaggio senza ritorno.
Questi, dal suo male castigato,
poteva stare solo sdraiato,
quindi malato e dolente
poteva parlare solamente.
Senza subire ulteriore danno
la morte lo raggiunse nel sonno,
l’infermiera disse: “Bel nonnino
dormi proprio come un bambino!”
Essendo soli nella stanza
fecero subito conoscenza
e tra un sorriso e un dolore
finirono col parlar per ore.
Rimasto solo, l’altro vecchietto
chiese di poter cambiare letto,
disse: “Voglio guardare fuori
per alleviare i miei dolori”.
In un clima quasi sereno
parlavano del più e del meno,
dei loro trascorsi, delle famiglie,
di parenti, amici, figli e figlie.
Spostato così di qualche passo
il vecchietto restò di sasso,
la finestra proprio non c’era:
al suo posto una parete nera.
Parlando parlando i due vecchietti
condannati là, nei loro letti,
il male, il dolore, la tristezza,
alternavano con un pò di gaiezza.
Incredulo, disse all’infermiera:
“Ditemi, se la parete non c’era,
come vedeva tutte quelle cose,
cose belle e meravigliose”.
Al vecchietto sito sulla sua destra,
l’altro chiese: “Che vedi dalla finestra?”
L’altro: “Vedo chiaro da qua dentro
una piazza con una fontana al centro”.
L’infermiera: “Essendo voi immobile
non avete notato il gesto nobile,
l’umore vi ha sollevato di sicuro,
ma lui non vedeva neanche il muro”.
“Ci sono mamme con i carrozzini
e un brulicare di bambini
che si rincorrono, che giocano
e tanti colombi che pigolano”.
“Se ancor non v’è chiaro, ve lo dico,
quell’uomo non vedeva, era cieco,
ha voluto darvi solo coraggio,
questo è il suo grande messaggio”.
Vedo l’uomo dei palloncini,
il teatrino dei burattini,
gente che va gente che viene
e chi a parlare s’intrattiene
E’ grande, immensa la felicità
quando anche ad altri la si dà,
il dolore condiviso è dimezzato
ma il contento è raddoppiato.