100% Fitness Mag - Anno VI Settembre 2012 | Page 44

100% FITNESS MAGAZINE ANESTESISTA Epidurale partorire senza dolore Dottor Antonio Coppola Medico, pediatra, rianimatore, anestesista specializzato nella terapia del dolore Cell. 3381705569 Che cosa significa “partoanalgesia” La parola “analgesia” deriva dal greco e vuoi dire “senza dolore”. Con il termine di “partoanalgesìa” intendiamo quindi una pratica medica che permette di partorire in modo naturale evitando il dolore. anestesia epidurale Il dolore nel parto è una cosa inevitabile? La percezione e soprattutto la tolleranza al dolore sono fattori estremamente variabili da persona a persona. Alcune donne ricavano una grande gratificazione e conferma delle proprie competenze se vivono il travaglio e il parto al riparo di ogni medicalizzazione mentre per altre il dolore può rappresentare un evento fortemente negativo che impedisce di vivere la nascita del bambino in modo sereno. Soffrire non è però inevitabile e chi dice che bisogna sopportare ogni dolore perché “da sempre le donne partoriscono cosi”, forse non sa che già gli egizi ricorrevano ad amuleti e riti magici per ridurre il dolore del parto e lo stesso risultato cercavano di ottenere i greci e i romani utilizzando infusi di mandragola papavero e altre erbe, senza dimenticare che, in Inghilterra, la regina Vittoria, nel primissimi anni del secolo scorso si sottopose alla prima anestesia locale per il parto. Come fate a controllate il dolore nel travaglio e nel parto? L’analgesia nel travaglio di parto (partoanalgesia) si ottiene con una tecnica che viene chiamata “analgesia epidurale” (oppure “analgesia peridurale”: non ci sono differenze, le parole sono diverse ma indicano la stessa cosa). Questa tecnica può essere eseguita solo da un medico anestesista, che prima di effettuarla visiterà la futura mamma e controllerà la cartella clinica e le ultime analisi. Come viene eseguita l’epidurale? Partendo a livello della regione lombare e utilizzando un ago apposito, si raggiunge uno spazio, lo spazio epidurale appunto che è formato dal tessuto grasso che riveste le fibre nervose che trasmettono il dolore del travaglio in una zona dove ormai è terminato il midollo spinale. In questo spazio viene posizionato un piccolo tubo di materiale plastico (detto “cateterino”) che si fissa successivamente alla schiena, consentendo qualsiasi movimento alla partoriente e che verrà rimosso a parto avvenuto. Attraverso il “cateterino” vengono iniettati, quando è necessario e anche per più volte, tutti i farmaci che servono ad ottenere l’analgesia nelle varie fasi del travaglio, senza necessità H[\