100% Fitness Mag - Anno VI Settembre 2012 | Page 35
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Si può provare a “MASCHERARLO”…soprattutto nei casi in cui
al disturbo si affianca un’ipoacusia
lieve.
L’acufene è un rumore, spesso un
fischio “sottile” o un fruscio generato in modo autonomo dall’apparato
uditivo che può essere percepito solo
dalla persona che lo ha. Non è una
malattia ma un sintomo di un’altra
patologia che se correttamente individuata porta anche alla riduzione o
alla sparizione dell’acufene. Pertanto
se non è possibile curare le cause che
lo provocano è possibile in alcuni casi
“mascherarlo” utilizzando dei suoni
particolari che creano una sorta d’illusione acustica”, riducono di molto
l’intensità del’acufene o addirittura
in alcuni casi lo eliminano.
Questa “illusione acustica” si può
ottenere generando tramite un apparecchio acustico o un generatore
di suoni un rumore simile al suono
dell’acufene, detto “rumore a banda
stretta; questo segnale attiva le cellule ciliate che generano l’acufene e
quelle adiacenti, quindi per un pro-
cesso fisiologico di mascheramento
tale rumore “illude” il cervello che il
fischio non esista.
Infine, data la tipologia di suono utilizzato come mascheratore, anche
quest’ultimo, dopo un breve periodo,
non viene più percepito.
La posizione in frequenza dell’acufene può influenzare il successo
dell’applicazione.
Acufeni e frequenze molto acute
sono più facili da mascherare rispetto
a quelli riscontrati a basse frequenze.
Con pazienti ipoudenti i risultati sono
quasi sempre positivi, in quanto l’ef-
fetto di mascheramento si ottiene
semplicemente correggendo la perdita uditiva, grazie all’amplificazione
dell’apparecchio acustico nella zona
interessata dall’acufene che risulta
sufficiente a nasconderlo.
Il Sig. A.P. di Piano di Sorrento, da
circa 20 anni era afflitto da un ronzìo
fisso, sia di giorno che di notte. Inoltre sofferente da altrettanti anni di
sindrome di Meniére. Due anni fa ha
seguito un programma di protesizzazione che gli ha dato il giusto sollievo.