100% Fitness Mag - Anno VI Settembre 2012 | Page 28

100% FITNESS MAGAZINE LOGOPEDISTA Quando la lingua è “legata”… I Dottoressa Mariarosaria D’Esposito Laureata in Logopedia presso l’Università di Napoli Federico II. Disponibile telefonicamente Giovedì e Sabato dalle 09.00 alle 13.00 - Cell. 338.3191494 l frenulo linguale è un sottile “cordoncino” di tessuto elastico che unisce la parte inferiore della lingua alla base della cavità orale. Appare molto più pronunciato nel neonato, tanto da estendersi talvolta fino alla punta della lingua, e si ridimensiona naturalmente con la crescita. In alcuni soggetti il frenulo può svilupparsi in maniera anomala: quando questa porzione di tessuto risulta corta e tesa e non sufficientemente lunga da consentire il normale movimento della lingua, si parla di “anchiloglossia”: la lingua risulta letteralmente ancorata al pavimento della bocca. Alla diagnosi di frenulo corto si arriva mediante l’osservazione di due importanti fattori. Innanzitutto il soggetto ha difficoltà a toccare il palato con la punta della lingua, tenendo la bocca ben aperta, ed è inoltre apprezzabile uno spazio sottolinguale fortemente ridotto. Inoltre la lingua può presen- tarsi con la caratteristica “forma a farfalla” (particolare curvatura in sede mediana) o “forma a cuore” e può risultare impossibile per il soggetto la protusione fuori dalla bocca (fare la linguaccia), non riuscendo la lingua ad oltrepassare l’arcata gengivale. La lingua legata causa alterazioni nei meccanismi della deglutizione, altera la funzione masticatoria, può motivare anomalie per quanto riguarda la distanza tra i denti ma soprattutto determina difficoltà di articolazione di numerosi suoni del linguaggio. L’eccessiva brevità del frenulo non consente infatti al soggetto di pronunciare tutte le consonanti che richiedono l’innalzamento della punta della lingua. In particolare risulterà impossibile l’articolazione della “l”, “r”, “t” e “d” . Qualora l’ anchiloglossia impedisca la corretta pronuncia dei suoni e causi alterazioni deglutitorie, è necessario sottoporre il soggetto ad intervento chirurgico. Le tecniche, che attualmente si avvalgono prevalentemente dell’uso del laser, sono: frenulectomia: aportazione parziale del tessuto frenulotomia: incisione della membrana frenuloplastica: più rara, è il riposizionamento del frenulo. La scelta della tecnica da adottare sarà chiaramente secondaria alla condizione del soggetto ma risulterà comunque poco invasiva, non rischiosa e consentirà il totale ripristino della motilità e funzionalità linguale. Benché la brevità del frenulo venga già evidenziata e diagnosticata in epoca neonatale, si tende tuttavia ad aspettare ed sottoporre il soggetto all’intervento in età compresa tra i 3 e i 6 anni di vita, nell’eventualità si verifichino estensioni spontanee del tessuto. Generalmente si rende necessario un ciclo di terapia logopedica miofunzionale postintervento, per il ripristino di una buona motilità linguale e capacità deglutitoria. 28