100% Fitness Mag - Anno VI Ottobre 2012 | Page 72

100% FITNESS MAGAZINE Le “Gas Chambers e i Crematorium”. Le Camere a Gas ed i Forni Crematori. Quando sono entrato qui, la visione di quei forni è stata agghiacciante. Ti senti paralizzato, non riesci a renderti conto, di quanto grande sia potuta essere la crudeltà umana. Pensi a quel numero assurdo, interminabile, infinito di persone e soprattutto di bambini che erano stati bruciati proprio in quel posto… proprio dove ero io in quel momento. Quando poi esci da quel luogo, quando poi ti riprendi, quando il ritmo della respirazione torna normale, quando risenti il tuo battito cardiaco, quando torni alla vita, ti assale però il dubbio che tutta quella sofferenza e tutte quelle vite annientate, forse non sono serviti a niente e ti chiedi: “L’umanità non ha imparato nulla?” Le guerre continuano, gli scontri razziali non sono terminati e il genere umano spesso ripercorre strade già battute di violenza e persecuzione. Invece il nostro pensiero deve essere propositivo affinché il rivivere quei momenti terribili e drammatici, scolpiti per sempre non solo nella memoria, ma nel cuore e nell’anima, diventino un sentimento sano per un cambiamento verso l’amore, la pace e l’unione dei popoli. Auschwitz è il nome tedesco della piccola cittadina di Oswiecim (40.000 abitanti), situata a 60 km a ovest di Cracovia. Nel 1940 è stato qui fondato un campo di concentramento che poi è risultato essere la più grande fabbrica della morte della seconda guerra mondiale e nella storia dell’intera umanità. Il museo di Auschwitz è stato fondato già nel 1947 per tutelare la memoria degli avvenimenti tragici che vi hanno avuto luogo ed è visitato, con ingresso gratuito, da milioni di persone. Dopo la visita ad Auschwitz, ho letto il libro di una ragazza sopravvissuta al campo di concentramento, Wanda Pòltawska. Nel suo libro…”E ho paura dei miei sogni”, l’autrice scrive: “Nel Lager sognavo molto raramente di casa e i risvegli erano sicuramente tra le esperienze più drammatiche. Dopo il ritorno, invece, tutto si capovolse: Ero a casa e sognavo del Lager. “Cercherò di descrivere ciò che ho vissuto, anche se non so se mi sarà possibile. Mi sembra di non riuscire a trovare le parole adeguate. Nessuno può capirlo, se non lo ha vissuto in prima persona: NESSUNO… TRANNE NOI!!!” 72