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Le “Gas Chambers e i Crematorium”. Le Camere a Gas ed i Forni Crematori.
Quando sono entrato qui, la visione di quei forni è stata agghiacciante. Ti senti paralizzato, non riesci a renderti conto,
di quanto grande sia potuta essere la crudeltà umana. Pensi a quel numero assurdo, interminabile, infinito di persone
e soprattutto di bambini che erano stati bruciati proprio in quel posto… proprio dove ero io in quel momento.
Quando poi esci da quel luogo, quando poi ti riprendi,
quando il ritmo della respirazione torna normale, quando
risenti il tuo battito cardiaco, quando torni alla vita, ti
assale però il dubbio che tutta quella sofferenza e tutte
quelle vite annientate, forse non sono serviti a niente e ti
chiedi: “L’umanità non ha imparato nulla?” Le guerre continuano, gli scontri razziali non sono terminati e
il genere umano spesso ripercorre strade già battute di
violenza e persecuzione.
Invece il nostro pensiero deve essere propositivo
affinché il rivivere quei momenti terribili e drammatici, scolpiti per sempre non solo nella memoria,
ma nel cuore e nell’anima, diventino un sentimento
sano per un cambiamento verso l’amore, la pace e
l’unione dei popoli.
Auschwitz è il nome tedesco della piccola cittadina di
Oswiecim (40.000 abitanti), situata a 60 km a ovest
di Cracovia. Nel 1940 è stato qui fondato un campo di
concentramento che poi è risultato essere la più grande
fabbrica della morte della seconda guerra mondiale
e nella storia dell’intera umanità.
Il museo di Auschwitz è stato fondato già nel 1947
per tutelare la memoria degli avvenimenti tragici che vi
hanno avuto luogo ed è visitato, con ingresso gratuito, da
milioni di persone.
Dopo la visita ad Auschwitz, ho letto il libro di una ragazza sopravvissuta al campo di concentramento, Wanda
Pòltawska. Nel suo libro…”E ho paura dei miei sogni”, l’autrice scrive: “Nel Lager sognavo molto raramente di casa e i risvegli erano sicuramente tra le esperienze più drammatiche. Dopo il ritorno, invece, tutto si
capovolse: Ero a casa e sognavo del Lager. “Cercherò
di descrivere ciò che ho vissuto, anche se non so se mi
sarà possibile. Mi sembra di non riuscire a trovare le parole adeguate.
Nessuno può capirlo, se non lo ha vissuto in prima
persona: NESSUNO… TRANNE NOI!!!”
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