100% Fitness Mag - Anno VI Ottobre 2012 | Página 59

59 100% FITNESS MAGAZINE CHIROPRATICA tendinopatie come, La malattia di De Quervain, il dito a scatto, sindrome del Tunnel Carpale e rotture tendinee che sono espressione di una predisposizione individuale per le tendinopatie degenerative. Inoltre deve essere valutata lo stato clinico del rachide cervicale, della spalla, del gomito e del polso anche qui considerando la presenza di traumi passati o sindromi che interessano queste strutture come ad esempio i disturbi cervicali, le patologie della cuffia dei rotatori e l’epicondilite. Nel “gomito del golfista” il dolore è localizzato in corrispondenza dell’epitroclea e s’irradia lungo i muscoli interessati verso la mano. In modo caratteristico si evoca il dolore facendo contrarre contro resistenza questi muscoli con opportuni test clinici. In particolare si chiede di flettere il polso o di ruotarlo verso l’interno (pronarlo) contro la resistenza posta dalla mano dello specialista. Nel “gomito del tennista”, invece, il dolore è localizzato in corrispondenza dell’epicondilo laterale e s’irradia all’avambraccio lungo i muscoli interessati fino alla mano. In modo caratteristico si evoca il dolore facendo contrarre contro resistenza i muscoli estensori del polso e delle dita anche qui contro la resistenza posta dalla mano dello specialista. I sintomi di tale patologia sono vari e vanno dal dolore al gomito e all’avambraccio, alla debolezza dell’arto, alla rigidità muscolare e ai disturbi della mano. Le indagini strumentali tra cui la radiografia, l’ecografia e la risonanza magnetica servono a confermare il sospetto clinico e a escludere altre cause di dolore mediale o laterale al gomito come la compressione del nervo radiale o ulnare, la compressione delle radici nervose cervicali, l’instabilità articolare e la patologia articolare degenerativa. I tre stadi delle tendinosi del gomito Si distinguono tre stadi delle tendinosi del gomito a ognuno dei quali corrisponde un diverso approccio terapeutico e una diversa prognosi:   Stadio I: infiammazione senza degenerazione angiofibroblastica. Questa è una fase iniziale, in cui è presente solamente un processo infiammatorio del tendine e come tale più facilmente reversibile. In questo stadio il trattamento chiropratico e fisioterapico è molto efficace. Stadio II: degenerazione tendinea parziale associata ad aree di tessuto sano o infiammato. E’ una fase meno reversibile della   precedente che può evolvere verso la guarigione o verso la cronicizzazione. Anche qui il trattamento chiropratico e fisioterapico può avere ottimi risultati. Stadio III: invasione angiofibroblastica marcata, associata all’interruzione parziale o totale delle fibre tendinee. In questi casi la patologia non è reversibile e spesso è causa di dolore persistente nonostante il trattamento conservativo. Sono queste le forme che spesso richiedono la chirurgia.   Trattamento e cura Il trattamento delle tendinosi del gomito è diretto alla risoluzione del dolore. Questi trattamenti includono l’interruzione delle attività sportive o lavorative che determinano il sovraccarico funzionale, manipolazioni o mobilizzazioni specifiche delle articolazioni e varie terapie miofasciali. Se queste procedure hanno successo, segue un programma graduale teso a restituire elasticità, forza e resistenza ai gruppi muscolari interessati e a ripristinare una buona funzionalità della catena cinematica del braccio, promuovendo altresì corretti stili di vita in grado di prevenire la ricomparsa del disturbo così da integrare nuovamente le attività prima interrotte.