100% Fitness Mag - Anno VI Ottobre 2012 | Page 54

100% FITNESS MAGAZINE 54 FILOSOFIA Eros e l’origine del mondo T ra i tanti miti cosmogonici tramandati dal mondo antico, ve n’è uno molto interessante che potrebbe aiutare a capire una serie di cose riguardanti anche noi. Si tratta di una versione tramandata dai seguaci di Orfeo e riportata dal grande mitologo ungherese, Karoly Kerényi, nel suo libro “Gli Dei e gli Eroi della Grecia”. Vi si racconta che in principio vi era soltanto la Notte, divinità dinanzi alla quale, in seguito, lo stesso Zeus avrebbe provato un sacro timore. “Fecondata dal vento, essa depose il suo uovo d’argento nell’immenso grembo dell’oscurità. Dall’uovo balzò fuori il figlio del vento, un dio con le ali d’oro, chiamato Eros, dio dell’amore”. Tralasciando il significato della notte e del vento che potrebbero rappresentare il lato oscuro dell’amore, per il quale, non a caso, si preferiscono il buio e la notte (esso inoltre coinvolge gli aspetti più irrazionali, profondi, non sempre controllabili della nostra psiche) mentre il vento riguarderebbe la rapidità con cui Eros colpisce e nello stesso tempo fugge e svanisce come un ladro, apparentato per questo con un’altra divinità, Hermes, il dio ladro e bugiardo, il mito significa che senza l’amore, l’universo, e con esso l’umanità così come la conosciamo noi, non sarebbe mai nato. C’è chi ha scritto che l’amore è un’espediente umano, “un’astuzia della ragione” come la chiamava Hegel, o una favola romantica per tenere insieme gli uomini, i quali, abbandonati al gioco della passione sessuale, non sarebbero stati diversi dagli altri animali. All’opposto si trova la posizione di coloro i quali, a partire da Freud, non fanno molta distinzione tra sessualità e amore. Più recentemente lo psichiatra Morselli, direttore della rivista Riza psicosomatica, più volte ha manifestato la sua convinzione che la sessualità sia sicuramente una forma di amore. Anche in una delle sue recenti pubblcazioni, “Ama e non pensare”, per gli Oscar Mondadori, egli sostiene che sia da ascrivere alla realtà dell’amore anche la relazione di pochi giorni o, quella ancora più fugace, di poche ore. “Nessuna epoca – egli scrive – si è mai sognata di definire la differenza tra se