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FISIOTERAPISTA
Il corpo assume come normale questa posizione “antidolorifica”; la “mantiene” modificando la struttura e non
sfruttando la forza muscolare che richiederebbe un notevole dispendio energetico.
Proviamo ad effettuare un piccolo esercizio per meglio
comprendere quanto scritto: davanti ad uno specchio cerchiamo di prendere coscienza della nostra postura, di riconoscere il difetto in cui ci identifichiamo e di accentuarlo;
Esempio: prendiamo in considerazione i soggetti che si riconoscono nella postura dell’omino n°2 Anteriore (Fig.1),
o proviamo ad imitarla ed esasperiamo il difetto portando
il peso del corpo in avanti fino al limite cercando di non
cadere in avanti.
Manteniamo tale posizione per qualche minuto; ci renderemo subito conto di quanta fatica muscolare occorre e
quali gruppi muscolari andranno in sofferenza. Allo stesso
tempo incominceremo ad avvertire dolori articolari ed il
peggiorare di qualche sintomo doloroso già esistente: le
dita dei piedi tendono a diventare ad artiglio, compariranno dolori alle gambe, alla schiena, al collo.
Questo accade solo inizialmente, in quanto il cervello riconoscendo tale fatica, e dovendola mantenere per lungo
tempo, farà in modo che questa “postura scorretta obbligata”, diventerà la postura corretta modificando i rapporti
esistenti tra i vari sistemi. Ovviamente non trattandosi di
una postura naturale (equilibrata), si avranno adattamenti
ed ipersollecitazioni a differenti livelli: articolari, capsulari,
osteo-legamentosi, muscolari, tendinei, aponeurotici.
Le conseguenze a lungo termine saranno: comparsa di
dolori, contratture, crampi, strappi, tendiniti, rigidità
e limitazioni di movimenti articolari che predispongono
l’instaurarsi dei fenomeni degenerativi quali l’artrosi.
Le bascule sul piano frontale possono dar origine a periartriti, epicondiliti e tunnel carpale.
Il disallineamento, lo scivolamento e la rotazione delle
vertebre sono la causa del restringimento, del forame di
coniugazione (foro formato da due vertebre consecutive da
cui fuoriesce il nervo spinale). Questo restringimento è in
grado di irritare il nervo spinale che lo attraversa provocando parestesie, cervicobrachialgie e lombosciatalgie,
protusioni discali ed ernie del disco.
La posizione alterata del bacino induce rotazioni anomale
dei colli femorali. Ciò si ripercuoterà sulle articolazioni
dell’anca con possibili conseguenze quali coxalgia (dolore
dell’anca) e pubalgia oltre che ad artrosi precoce (coxartrosi)..
Inevitabilmente saranno coinvolte le articolazioni delle
ginocchia; si alterano i carichi, si accentueranno i fenomeni quali il valgismo (gambe a X) o il varismo (gambe ad
arco), gonalgia (dolore alle ginocchia), sindrome femoro-rotulea, usura precoce dei menischi (meniscopatie),
stress dei legamenti ed artrosi (gonartrosi).
Naturalmente se tutto è appoggiato sui piedi, anch’essi
saranno probabilmente interessati da sintomatologie; in
particolare, il piede sarà costretto a svolgere il passo nel
miglior modo possibile relativamente a tutte le condizioni
fin qui descritte. Nelle attuali condizioni di vita (superfici
piane, scarpe inadeguate, sedentarietà ecc.),