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SESSUOLOGIA
L’autoerotismo 2° parte
consigli utili
L’
autoerotismo è, in ogni caso, la forma di sessualità più
diffusa sul pianeta e, come abbiamo già verificato, non
ha controindicazioni (se non quando diventa patologico): ora, quindi, vi elenco alcuni consigli per gli amanti
del sesso in solitudine.
La prima cosa da fare è eliminare la fretta, meglio fare
le cose per bene concedendosi tutto il tempo necessario.
Molti sono presi più dall’ansia di essere interrotti e scoperti, oppure dalla possibilità di sporcare, che dalle sensazioni del proprio
corpo, perdendo l’occasione per conoscerle. La rapidità di esecuzione, unita alla contrazione muscolare del pavimento pelvico, è
stata individuata all’interno delle ipotesi causali dell’eiaculazione
precoce.
La seconda cosa da fare è lasciar stare il materiale pornografico o erotico per qualche minuto. É meglio dedicarsi
almeno all’inizio al proprio corpo e alle proprie fantasie: ciò dà la
possibilità di sperimentare una nuova sessualità privata.
Il terzo consiglio è la stretta conseguenza dei primi due:
fai attenzione e impara a conoscere il cambiamento nel
tuo ritmo respiratorio e nella tensione muscolare, fai attenzione
anche alle sensazioni che precedono l’orgasmo e a quelle che lo
seguono, quindi senza scappare via subito dopo l’eiaculazione.
Se hai sempre usato solo la mano destra, prova a cambiare
mano, ad usare la sinistra. La sensazione dichiarata da
molte persone è quella di avere la sensazione di star ricevendo la
stimolazione da qualcun’altro.
Per sperimentare un nuovo tipo di sesso solitario puoi
cambiare posizione: anziché startene sempre seduto/a o
sempre sdraiato/a, puoi provare a cambiare, a metterti sulle ginocchia, a gambe all’aria appoggiate al muro, disteso/a a forma di
stella o dritto/a come una colonna. Potrai vedere che sensazioni
ti dà ognuna delle posizioni che proverai.
Mentre ti stimoli, muovi il bacino: ciò rende la pratica più
mentale e coinvolge tutto il corpo facendo in modo che le
sensazioni non provengano solo dall’organo genitale.
La logica continuazione del punto 6 è accarezzarti con la
mano libera altre zone del corpo, scoprire il perineo, la
zona sensibile tra i genitali e l’ano, arrivare ai capezzoli e continuare per tutto il corpo come se fosse una caccia al tesoro in cui
impari a scoprire nuove sensazioni che, magari, potrai raccontare
poi al tuo partner.
Se ti sei sempre masturbato/a manipolandoti velocemente e con forza, puoi provare con leggere carezze oppure
viceversa, se ti sei sempre masturbato/a delicatamente, prova a
farlo con forza e velocità. Varia la pressione del tocco, la velocità
e la zona da stimolare.
Qualcuno, infine, trova interessante dedicare alla masturbazione un’attrezzatura ulteriore. Può essere interessante
quindi utilizzare lubrificanti e i giocattoli erotici.
Come avrete notato ci ho tenuto a specificare sia il maschile che
il femminile nell’uso dei termini, questo perché molti studi dimo-
Dottoressa
Olga Paola Zagaroli
Sessuologa
Disponibile Lunedì e Giovedì
dalle 15,30 alle 17,30
Cell. 3358709595
strano che le donne che praticano l’autoerotismo hanno di conseguenza una vita sessuale più attiva e migliore sotto più punti di
vista. Lo stesso orgasmo resta una chimera senza masturbazione,
molte donne, infatti cominciano a conoscere il piacere dell’orgasmo attraverso l’autoerotismo. Questo fattore risulta essere positivo anche nei rapporti di coppia: una donna che conosce le fasi del
suo piacere, sa indicare al suo compagno i momenti, il dove e il
come agire durante gli amplessi. Masturbarsi è il modo migliore
per conoscere i propri punti sensibili e scoprire il proprio corpo:
clitoride, punto G e altre zone erogene.
Conoscere alcune fasi della masturbazione ci può aiutare a
capire quanto questa sia normale e naturale.
Alcune bambine iniziano a masturbarsi fin da piccole, ma ovviamente non danno al gesto il significato che danno gli adulti (il
significato diventerà maturo con l’adolescenza). É possibile che
queste scoprano il piacere delle zone intime prestissimo, intorno
ai 6 anni, e in alcuni casi può avvenire anche prima. Ciò non deve
stupire poiché si tratta di normali scoperte del proprio corpo. La
bambina potrebbe anche cercare nuovamente e ripetutamente la
stimolazione.
L’iniziale mancanza di pudore può far sì che la bambina si tocchi o
si strofini in pubblico o anche in compagnia di amichetti, amichette, fratellini e sorelline. Ciò provoca imbarazzo solo tra gli adulti
che assistono alla scena. La cosa non deve spaventare o allarmare,
poiché i bambini sono per natura degli abili scopritori delle regole della società e impiegheranno poco tempo ad imparare cosa è
lecito e cosa è illecito. Basterà insegnare loro il normale senso del
pudore, non diversa Y[