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CURIOSITÀ
LATTE, YOGURT, BURRO SCADUTI?
NON BUTTARLI
Per alcuni è un’eccezione, per
altri una “dolorosa” abitudine:
chi per dimenticanza, chi per
noncuranza, tutti noi abbiamo
ci siamo ritrovati almeno una
volta con una o più confezioni
di yogurt, del latte o del burro
scaduti in frigorifero. E sempre
ci siamo sentiti costretti, seppure a malincuore, a gettar via tutto nella spazzatura. Ebbene, c’è
una buona notizia: i prodotti
caseari scaduti possono rivelarsi ancora molto utili, anche
dopo la scadenza. Basta seguire i consigli di Assolatte, l’associazione italiana lattiero casearia, che ne suggerisce i migliori
e più efficaci usi (ovviamente
non alimentari…).
1) Il latte può essere usato come
efficace detergente sulle macchie più difficili. Come quelle
lasciate dalla frutta, che “spariscono” senza lasciare traccia
se si lava il capo con acqua e
sapone e poi si tampona la macchia con una spugna imbevuta di latte. Se ad aver sporcato
camicie e maglioni è stato il
vino, la macchia va tamponata
con latte caldo, mentre in caso
di inchiostro è meglio usare un
mix di latte e aceto.
2) Il latte è ottimo anche per pulire i guanti di pelle: basta farlo
intiepidire e poi passarlo delicatamente sui guanti utilizzando un batuffolo di cotone. Una
volta asciutti i guanti torneranno
puliti e morbidi.
3) Il latte serve per far brillare le
scarpe di vernice. Come fare? E’
sufficiente usare dapprima uno
straccetto imbevuto di latte freddo e poi lucidarle con un panno
di lana.
4) Lo yogurt è eccezionale per
pulire l’ottone: basta spalmarlo
sulla superficie da pulire e lasciarlo agire per 10 minuti, rimuovendolo poi con una spugnetta umida e passando infine
uno straccio per lucidare.
5) Con il burro ormai scaduto,
si possono ammorbidire le macchie di nafta, catrame o bitume
su tessuti di fibre naturali (come
cotone, lana e seta) o sintetiche.
Così, quando poi le si tampona
con la trielina, la pulizia diventa
più facile e veloce.
Carie già a 4 anni per un bimbo su 5
La carie rappresenta oggi una
delle malattie dei denti piu’
diffuse fra i bambini italiani. I
dati del Ministero della Salute
evidenziano che a quattro anni
un bimbo su cinque ne soffre,
mentre a 12 anni il problema
interessa un ragazzo su due. Il
76% dei bambini non si sottopone ad alcuna visita odontoiatrica in eta’ prescolare e
uno su cinque e’ sottoposto a
cure ortodontiche perche’ ha
perso troppo presto, anche
a causa della carie, un dente
di latte non tempestivamente
curato. Della necessita’ di una
maggiore prevenzione sia dalla
tenera eta’ per impedire lo sviluppo della malattia anche negli anni successivi si discutera’
durante il convegno ‘’Argomenti
di odontoiatria pediatrica: dalla
prevenzione alla terapia’’, organizzato dalla Sioi (Societa’ ita14
100% FITNESS MAGAZINE
liana di odontoiatria infantile)
sabato 6 ottobre all’Ospedale
Fatenefratelli-Isola Tiberina di
Roma. ’
’Prevenzione vuol dire abituare il bambino a controlli
periodici, da fare non solo se
ci sono dei problemi, vuol dire
motivarlo insieme alla famiglia a seguire una migliore
igiene orale e una corretta ali-
mentazione - spiega Raffaella
Docimo, professore ordinario di
Odontoiatria Pediatrica dell’Universita’ di Roma Tor Vergata
e organizzatrice del convegno
- l’uso di zuccheri come quelli
presenti in un biberon edulcorato o in una camomilla zuccherata puo’ provocare problemi
ai denti gia’ a uno - due anni
di vita’’.