100% Fitness Mag - Anno VI Novembre 2012 | Page 54

100% FITNESS MAGAZINE SESSUOLOGIA PRIMA PARTE Pornografia: pornofilia, pornofobia e pornodipendendenza C Dottoressa Olga Paola Zagaroli Sessuologa Disponibile Lunedì e Giovedì dalle 15,30 alle 17,30 Cell. 3358709595 he cos’è la pornografia? Intraprendendo un viaggio storicoculturale partito dai lupanari dell’antica Roma e giunto fino all’I-Phone, si è cercato di rispondere in maniera esauriente a questa “innocente” domanda. Nel corso degli anni le iconografie e gli strumenti di fruizione del materiale hard sono ovviamente cambiati, ma la capacità della pornografia di far discutere di se stessa si è mantenuta immutata nel tempo. In prima battuta c’è da affrontare il complesso tema della definizione. Così come viene fortemente espresso nell’opera del filosofo francese Ogien Penser la Pornographie (2003), si può dire che tutti consumano materiale pornografico ma nessuno sa realmente cosa sia. La prima sensazione che si percepisce nell’affrontare il tema in questione, è che la pornografia non lascia indifferenti: sia chi la consuma, chi la combatte e naturalmente chi la studia. Pietro Adamo, nell’introduzione al suo libro Il porno di massa (2004), ci avverte che la diffusione dei film a “luci rosse” va considerata un fenomeno sociale, politico e culturale di estrema rilevanza (id., p.XIV). L’Autore mette subito in chiaro come parlare di pornografia “implica la discussione della struttura del desiderio e della sessualità, delle relazioni tra i sessi, della natura della famiglia, pesca alla rinfusa nei più scottanti materiali dell’inconscio, porta alla luce pregiudizi, simbologie, credenze occulte e occultate” (id., p.XIII). In sintesi, bisogna tener conto di sessuologia, psicologia e dell’ambito culturale, sociale e familiare…un compito non da poco! Partendo dall’etimologia del termine (La parola trae origine dal greco pòrnè, meretrice (come anche porne on, lupanare; luogo legato a sua volta alla parola latina lupa, figurativo di prostituta girovaga) e graphìa (dal greco graphê, descrizione). Il termine pòrnè sta anche per pernàô, pèrnêmi vendo, dalla stessa etimologia di prè-tium, prezzo. L’etimologia di prezzo, che si ascrive alla radice par, cambiare, si trova in sanscrito sotto la forma pan - panate (par-nate, uguale al greco parnatai) baratta, mercanteggia, alla quale può, come detto, annettersi il termine per-àô pèrnêmi, vendo (differente da peràô, penetro). È importante sottolineare come questa parola sia strettamente collegata al mondo della prostituzione. La pornostar francese Ovidie (2002) si oppone ad un possibile accostamento tra il mondo del porno e quello della prostituzione, facendo notare che “chi si prostituisce viene pagato dal cliente per averlo soddisfatto sessualmente. L’attore o l’attrice viene pagato dalla casa di produzione per averla autorizzata a usare la sua immagine” (id., pp. 40-41). Una tesi supportata in passato anche da Stoller (1991), il quale sosteneva che “innanzitutto, manca il cliente; il proprio partner è semplicemente un altro attore. In secondo luogo, l’attore non viene ingaggiato dal partner dell’uomo o della donna. In terzo luogo, entrambi gli attori vengono ingaggiati, e da una terza parte in causa, non partecipante” (id., p. 264). Se in origine il termine designava quindi un “trattato sulla prostituzione”, ora viene considerato come l’insieme delle rappresentazioni (attraverso immagini, scritti, fotografie, etc.) di scene sessualmente esplicite di carattere osceno. Appare quindi un nuovo quesito. Cosa può essere reputato osceno? Anche qui chiediamo aiuto all’origine del termine. Osceno deriva dal latino obscenus ma ha due differenti radici: da ob/obs, a cagione e coenum, fango, melma (uguale al greco koinòn, immondo) quindi brutto, deforme, sozzo, impudico, disonesto; dal verbo ob-scaevare, cattivo presagio oppure ob e caevus, sinistro quindi portante cattivo augurio, infausto. L’oscenità è dunque l’elemento risolutore per comprendere la pornografia? Ovidie (2002) non la pensa così: “Osceno è 54