100% Fitness Mag - Anno VI Novembre 2012 | Page 52
100% FITNESS MAGAZINE
LOGOPEDISTA
Il rotacismo
“rrr……” cosa accade?
L
Dottoressa
Mariarosaria
D’Esposito
Laureata in Logopedia presso
l’Università di Napoli Federico
II. Disponibile telefonicamente
Giovedì e Sabato dalle 09.00
alle 13.00 - Cell. 338.3191494
a punta della lingua si alza verso
la parte più anteriore del palato e
vibra in maniera rapida e costante. Il fono /r/ è, infatti, vibrante
(unico tra i suoni della lingua italiana) e si
definisce apico-alveolare.
Benché in taluni casi l’articolazione alterata della erre possa essere “piacevole”
e aggiungere “morbidezza” e “sensualità”
all’eloquio, tuttavia rappresenta un difetto di pronuncia e come tale rientra nel quadro delle dislalie. Viene
definito “rotacismo”, termine che nasce
dalla combinazione della lettera “ro” (la
“erre” nell’alfabeto greco) ed il suffisso
“ismo”(non diversamente da quanto accade per il sigmacismo per la “esse”, il
lambacismo per la “elle” o lo zetacismo
per la “zeta”).
Un rotacismo può dare luogo a diversi
quadri articolatori:
omissione del fonema (il soggetto
dice “oma” per “Roma”)
sostituzione con la consonante
/v/ (“Voma” per “Roma”)
sostituzione con la consonante
/l/, (“Loma” )
la erre “uvulare”, più comunemente nota come “erre moscia”.
Caratteristico della lingua francese, questo fono non è presente nell’italiano; il
simbolo fonetico che lo identifica è una
erre in stampatello maiuscolo [R], per
distinguerlo dalla nostra erre, [r] (con il
carattere in minuscolo). La erre uvulare è
articolata mediante la vibrazione del dorso
della lingua contro il velo palatino.
la erre “monovibrante”, articolata
mediante una debole e singola vibrazione della punta della lingua.
Ma cosa determina la mancata acquisizione di una corretta pronuncia del fono
/r/?
Il rotacismo può essere ascrivibile a fattori
di tipo organico e/o funzionale.
Tra le cause organiche, la brevità del
frenulo è sicuramente una tra le più frequenti. Il frenulo linguale, vale a dire il
“filetto” che àncora la lingua al pavimento
della bocca, deve essere sufficientemente
lungo per consentire l’innalzamento della
punta della lingua verso la volta palatina.
Guardiamoci allo specchio ed alziamo la
punta della lingua verso gli incisivi superiori, mantenendo la bocca semi-aperta;
portiamo poi la lingua fuori e proviamo a
sollevarne la punta verso il naso. L’esecuzione di questi semplici movimenti richiede pochi secondi e non presenta alcuna
difficoltà; in soggetti con frenulo corto l’innalzamento risulta faticoso o impossibile e
la lingua assume la tipica forma a cuore.
In tal caso ci saranno meno probabilità di
riuscire nell’impostazione del fono /r/
e quindi nella risoluzione del rotacismo;
sarà necessario un previo intervento di
recisione del frenulo (frenulectomia).
Più spesso il rotacismo è attribuibile a
cause di natura funzionale: il soggetto
non ha acquisito la capacità di posizionare
correttamente la lingua o di farne vibrare
la punta, in assenza di cause organiche.
Un protocollo di esercizi attivi e passivi
consentiranno la vibrazione dell’apice
linguale e quindi l’articolazione del fono
“rrrrr….”.
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