La pizza? E’ buona e
protegge dal cancro
La ragione potrebbe trovarsi nel pomodoro e nell’olio d’oliva
La pizza ha proprietà benefiche e tiene lontano anche il cancro. Lo dimostra uno studio italiano in via di pubblicazione sulla versione online
dell’International Journal of Cancer, secondo cui il consumo di pizza
è associato a un ridotto rischio di tumori dell’apparato digerente. Alcuni ricercatori dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”
hanno trovato che tra i pazienti con i tumori del cavo orale, faringe,
esofago, laringe, colon e retto vi era una più alta percentuale di “non
mangiatori” di pizza, rispetto ai soggetti senza tumore.
Ad esempio, nello studio, mentre circa il 37% dei controlli, cioè le
persone senza tumore, erano consumatori di pizza, quasi il 58% dei
pazienti con tumore dell’esofago non la mangiavano. Lo studio è stato condotto da Silvano Gallus e dai suoi collaboratori, i quali hanno
considerato la relazione tra il consumo di pizza e il rischio di tumori
confrontando 3.315 pazienti con cancro dell’apparato digerente e della
laringe con 4.999 persone ammesse in ospedale per altri disturbi.
Ogni persona ha completato un questionario standard una cui parte comprendeva anche abitudini dietetiche, tra le quali vi era una
specifica domanda sulla pizza. Studi precedenti avevano associato
direttamente i carboidrati con i tumori del colon e del retto. Poiché la
pizza contiene carboidrati, gli autori suggeriscono che la sua influenza
favorevole possa essere correlata al pomodoro o all’olio di oliva, che
sono stati associati alla diminuzione del rischio di vari tumori.
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100% FITNESS MAGAZINE
Diete senza
glutine spesso
inutili
Sensibilità al glutine
non è ancora provata da
alcuni test
Le popolarissime diete senza
glutine, costose e poco saporite, sarebbero in assenza di
una diagnosi di celiachia in
molti casi inutili, in quanto la
cosiddetta sensibilita’ al glutine non e’ ancora oggi comprovata da alcun test clinico.
A suggerire una esagerata
diffusione dei regimi alimentari glutine-free in assenza di
patologie diagnosticate, e’ un
articolo sulla rivista’Annals of
internal medicine’ di due studiosi dell’universita’ di Pavia:
Roberto Corazza e Antonio
di Sabatino.