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Distorsioni di caviglia
nelle ballerine
L
e distorsioni di caviglia presentano
un evento piuttosto frequente nei
praticanti la danza, rappresentando anche fino al 40% delle lesioni
a carico dell’arto inferiore, il suo corretto
riconoscimento e trattamento è importante al fine di scongiurare il rischio di ulteriori e, talora, più gravi traumi distorsivi
alla caviglia.
Non bisogna infatti dimenticare che la caviglia è una regione anatomica sottoposta a
particolare stress durante la danza, soprattutto durante la pratica della punta. Sottovalutare un trauma distorsivo della
caviglia potrebbe voler dire indebolire
questa regione, predisponendo ad altri traumi non solo la caviglia stessa
ma anche il ginocchio, il bacino o il
tronco. Infatti se la caviglia non è ben
sostenuta e stabile, si avranno movimenti
incongrui con perdita dell’aplomb. Questo
si traduce in sovraccarichi posturali che
si ripercuotono direttamente sul piede ed
indirettamente a livello delle articolazioni superiori. La caviglia corrisponde dal
punto di vista anatomico, alla tibiotarsica,
vale a dire quella regione dove si ha l’articolazione tra tibia, perone ed astragalo,
questi sono tenuti uniti da sistemi capsulolegamentosi. La tibio-tarsica può essere divisa da un punto di vista descrittivo in un
comparto esterno (laterale) ed uno interno
(mediale), ciascun comparto presenta delle
strutture che hanno il compito di mantenere stabili i rapporti articolari.
A livello del comparto laterale, quello più
frequentemente interessato da lesioni a
seguito di una distorsione, è composto
da tre importanti legamenti che hanno il
ruolo di collegare il perone al calcagno e
all’astragalo, il comparto mediale invece è
costituito da un unico, robusto legamento, definito legamento diltoideo, che ha
la funzione di collegare il malleolo tibiale
all’astragalo, allo scafoide e al calcagno.
Il trauma distorsivo della tibiotarsica si
riferisce a:
direzione del movimento che ha
provocato la lesione
in base alla gravità della lesione
stessa
La maggior parte delle distorsioni avvengono in supinazione, con lesione del
compartimento laterale della caviglia, a
questo livello viene a lesionarsi il legamento peroneo-astragalico anteriore.
Se si pensa ad un piede in equino, come
nella posizione della punta, il trauma potrà
essere ancora più grave, in quanto il legamento è già nella sua lunghezza massima.
Se la caviglia non è stabile ovvero si
atterra male da un salto, o si esegue
male un giro il legamento potrebbe
lesionarsi.
A seguito di un trauma distorsivo, in qualunque modo esso sia avvenuto, è categorico arrestare la propria attività e recarsi da
uno specialista. Solo la figura di un medico
potrà infatti stabilire la gravità della lesione, l’iter terapeutico e il ritorno allo sport
ed al gesto atletico specifico.
Una volta superata la fase acuta, che potrà
impegnare da un minimo di 7-10 giorni
di riposo assoluto a 20-25 giorni, segue
un attento ed adeguato programma rieducativo. L’intervento rieducativo sarà
mirato a sedare il dolore, migliorare la
funzione della tibio-tarsica, migliorare
la propriocettività del piede, rieducare al gesto specifico (relevè, giri, salti).
Molto utili sono l’utilizzo della tavoletta
e del piano inclinato, esercizi che si andranno ad aggiungere alla altre provate
metodiche di rieducazione del trauma
distorsivo della caviglia. È evidente che
la fase riabilitativa deve essere seguita
da un fisioterapista, spesso nella danza
la prevenzione degli infortuni e il loro
trattamento sono trascurati o approcciati
in maniera approssimativa mediante “fai
da te”,affidarsi ad un professionista che
conosce la fisioterapia e la danza potrebbe
invece rappresentare una soluzione razionale, tenuto conto della necessità di chi
danza di mantenere elevati livelli di prestazione psico-fisica per periodi prolungati
durante l’anno, se