100% Fitness Mag - Anno VI Maggio 2012 | Page 30

100% FITNESS MAGAZINE PEDIATRA secondaria, a molteplici fattori quali gravidanza, malattie neurologiche e psichiatriche, endocrino-metaboliche, muscolari, del collagene, malformazioni congenite, farmaci, tumori, lesioni locali ano-rettali. La stipsi è un fenomeno molto comune in età pediatrica e si ritiene interessi una percentuale variabile tra il 16% e il 37% dei soggetti in età scolare. Mentre nella popolazione adulta è più frequente nelle donne (4:1) e negli anziani, nei bambini è più frequente nei maschi (2:1) La stipsi cronica funzionale è causata spesso dalla volontà del bambino di evitare o ritardare un’esperienza, vissuta come dolorosa e sgradevole, attraverso la ritenzione volontaria delle feci. Molteplici eventi possono influenzare il manifestarsi di una stipsi funzionale cronica. Il passaggio dal latte materno a quello formulato, l’eliminazione del pannolino con conseguente rifiuto della defecazione nel vasino, cambiamenti nella dieta o nella routine giornaliera, presenza di situazioni ambientali o familiari vissute come stressanti da parte del bambino, patologie intercorrenti, indisponibilità della toilette o desiderio di non usare la toilette fuori di casa, eccessiva concentrazione nelle proprie attività quotidiane, tale da fare passare in secondo piano la defecazione. La ritenzione delle feci conduce a una prolungata stasi delle stesse nel colon, con eccessivo riassorbimento di liquidi e incremento della loro consistenza e calibro. Il passaggio di queste feci dure e di calibro aumentato produce una distensione dolorosa dell’ano. Si instaura, quindi, un circolo vizioso in cui i bambini sono sempre più spaventati dalla defecazione e sempre più cercano di rinviarla con meccanismi attivi di ritenzione, contraendo lo sfintere anale esterno e i glutei. Sembrano quasi iniziare una sorta di danza: si mettono in punta di piedi e vanno avanti e indietro mentre cercano di irrigidire i glutei e le gambe, si contorcono, e, spesso, finiscono col nascondersi in un angolo. I genitori, molte volte, interpretano questi movimenti come il tentativo di sforzarsi di defecare mentre è esattamente il contrario. Con il tempo il retto si dilata e si abitua alla presenza di queste masse fecali, rendendo lo stimolo alla defecazione meno frequente e impellente. La distensione delle pareti del retto può condurre all’instaurarsi di fenomeni di encopresi (fuoriuscita involontaria di feci), La stipsi si combatte innanzitutto con modifiche dietetiche e delle abitudini di vita: introduzione di fibre(cosiddetta dieta ad alto residuo), abbondante idratazione, rieducazione dell’alvo(abituarsi a sedersi regolarmente per un congruo periodo sul water dopo i pasti), attività motoria regolare. Solo in seconda battuta si ricorre ai lassativi. Manovre locali sull’ano, quali supposte e clisteri, aumentando l’irritazione e il dolore locale, sono spesso controproducenti, anche perché possono creare l’abitudine ad uno stimolo esterno facilitatorio. Le fibre contenute nella dieta non vengono degradate dai succhi digestivi e mantengono la loro struttura richiamando acqua nel lume intestinale; l’aumento della massa fecale accelera il transito e riduce la disidratazione del contenuto colico. Le fibre inoltre vengono fermentate dalla microflora intestinale con produzione di gas e acidi grassi a catena corta, che restano intrappolati nelle feci , con ulteriore aumento della massa fecale e stimolo della motilità intestinale. 30