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ODONTOIATRA
Denti splendenti:
tra insidie e lusinghe
T
ra noi “addetti ai lavori” è
chiamato “effetto Ventura”.
Anche se attualmente la brava conduttrice appare un po’
meno in TV, è rimasta tra i pazienti
la richiesta dei “denti bianchi alla Simona Ventura”. Una sindrome che
ha colpito l’immaginario collettivo dei
patiti della perfezione estetica, ed ha
acceso irrefrenabili desideri-speranze
di emulazione in coloro che - per natura o per raggiunti “limiti di età” - non
sono, o non sono più, in grado di esibire un’altrettanto splendida dentatura.
Qualcuno ha iniziato ad ammiccare
insinuando alla bravura del dentista
della Ventura e, da cosa nasce cosa,
ha scatenato una corsa ai dentisti
specializzati in estetica dentaria. Ma
la diversità dei tempi di trattamento,
di “garanzia” sulla durata dell’intervento di sbiancamento, il forte divario
dell’ammontare delle parcelle, hanno
fatto nascere non pochi dubbi e titubanze tra i potenziali pazienti.
Cerchiamo in questo breve articolo di
fare un pochino di chiarezza:
Innanzitutto nel trattare il problema
dello sbiancamento dei denti un serio professionista non deve mai
creare false aspettative e deve
prospettare chiaramente limiti
e possibili inconvenienti legati
all’intervento. Inconvenienti che
si accentuano, naturalmente, quanto
più radicale è l’operazione. Mi spiego:
più candore è sinonimo di maggiore
abrasione, con tutti gli effetti collaterali (sensibilità dentaria al caldo e
al freddo, fragilità dello smalto, ecc.)
legati alla stessa. Inoltre non tutti i
denti e non tutti i casi si possono - e
perciò non si devono - trattare”.
La domanda che più frequentemente mi viene formulata è a cosa è
imputabile l’ingiallimento e l’ingrigimento dei denti e quando è
consigliabile lo sbiancamento?
La struttura visibile del dente è costi-
Dottor
Vittorio Milanese
Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria
presso l’università di Napoli - Socio dell’A.N.D.I.
Disponibile telefonicamente
Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00
Cell. 338.4698121
tuita da prismi dello smalto e da sostanza interprismatica (un po’ come
cemento e mattoni). Il colore del dente - che deriva dalla luce riflessa che
entra in bocca e r [X