100% FITNESS MAGAZINE
FISIOTERAPISTA
Sotto il profilo neuro-endocrino le
cicatrici patologiche generano una
aumentata secrezione di adrenalina,
con conseguenze generali (tachicardia, cefalea, ipertensione arteriosa
ed altro).
A livello energetico i disturbi che una
cicatrice può arrecare sono causati
dall’intersezione dei meridiani energetici (i meridiani sono come dei canali invisibili ed inconsistenti lungo i
quali corre una vera e propria energia
“sottile”). Questi normalmente hanno un decorso dall’alto verso il basso
o viceversa, eccetto alcuni che hanno
un decorso non verticale. L’orientamento della cicatrice sarà motivo di
maggiore o minore danno ad uno o
più canali energetici.
Cosa si intende per cicatrice
reattiva?
A seconda dell’entità dell’interferenza arrecata dalla cicatrice, si definisce
quest’ ultima più o meno reattiva.
Per testarne la reattività è possibile
avvalersi di semplici test chinesiologici come quello del muscolo forte.
In questo caso, un test proponibile
è quello della capacità di resistenza
dell’arto superiore dominante, a cui
viene applicata una forza dall’alto verso il basso alla quale il soggetto deve
contrapporre una forza in direzione
opposta. Testata la normale efficacia
di resistenza, si effettuata nuovamente il test chiedendo al soggetto
di toccarsi la cicatrice con la mano
dell’arto libero, allo scopo di “attivare” la cicatrice. Qualora la risposta
di resistenza fosse inferiore rispetto
al primo test, la cicatrice è “reattiva”, “tossica” e dunque va trattata;
A volte il trattamento di una cicatrice
non dà risultati positivi a causa della
presenza di un’altra cicatrice e che
risulta essere cronologicamente più
vecchia. In questi casi bisogna trattare prima la cicatrice “madre”.
Cosa si può fare?
La terapia delle cicatrici patologiche
consiste in trattamenti locali manuali,
applicazioni di gel ed infiltrazioni di
procaina (Neuralterapia) in grado di
modificare il potenziale elettrico di
membrana delle cellule dei recettori.
Una “brutta” cicatrice che ha formato
delle aderenze con il tessuto sottostante si manifesta come una spina irritativa per il sistema nervoso centrale
(SNC). Infatti i meccanocettori presenti lungo l’epidermide trasmettono
un continuo segnale di sofferenza al
SNC il quale attuerà i meccanismi
compensativi insiti nel suo codice
genetico: sfuggire dal dolore!
Ogni cicatrice che si trovi su una
qualsiasi parte del corpo, agirà comunque in qualsiasi altra parte del
sistema attraverso le varie catene
muscolari, fasciali o connettivali. Il
paziente dovrà imparare ad accettare quella parte del suo corpo e la
cicatrice dovrà essere inserita nello
schema corporeo utilizzando posture
particolari, tali da mettere in tensione
e riequilibrare le varie catene fasciali
e muscolo connettivali. Durante il
trattamento può verificarsi un rilasciamento SOMATO EMOZIONALE,
in cui il paziente rivive il momento
ed il dolore legato al trauma ed ottenere attraverso la respirazione un
rilasciamento tissutale della zona. La
cicatrice potrà cambiare anche la sua
forma ed il suo colore.
Il Posturologo
Il posturologo dovrà identificare nella
cicatrice il problema posturale. Per
questo motivo una buona analisi
posturale deve includere un test che
valuti la “reattività” della cicatrice.
L’Osteopata
Identifica il senso in cui la cicatrice
crea maggior fastidio al paziente e
mobilizza i tessuti sottostanti. Questo risultato si ottiene individuando
il punto in cui il soggetto manifesta
la maggiore sensibilità alla palpazione. La cicatrice viene trattata lungo
questo senso, attraverso un lieve
massaggio atto a scollare le aderenze
ed elasticizzare il tessuto fibrotizzato.
…Una Storia Come Tante…
Ho in trattamento un paziente a cui
hanno consigliato l’intervento di artroprotesi ad entrambe le ginocchia,
in quanto presentava le articolazioni
usurate ed una forte compressione
da sovraccarico muscolare. Durante
la valutazione mi sono a