100% Fitness Mag - Anno VI Luglio 2012 | Page 54

100% FITNESS MAGAZINE FISIOTERAPISTA Sotto il profilo neuro-endocrino le cicatrici patologiche generano una aumentata secrezione di adrenalina, con conseguenze generali (tachicardia, cefalea, ipertensione arteriosa ed altro). A livello energetico i disturbi che una cicatrice può arrecare sono causati dall’intersezione dei meridiani energetici (i meridiani sono come dei canali invisibili ed inconsistenti lungo i quali corre una vera e propria energia “sottile”). Questi normalmente hanno un decorso dall’alto verso il basso o viceversa, eccetto alcuni che hanno un decorso non verticale. L’orientamento della cicatrice sarà motivo di maggiore o minore danno ad uno o più canali energetici. Cosa si intende per cicatrice reattiva? A seconda dell’entità dell’interferenza arrecata dalla cicatrice, si definisce quest’ ultima più o meno reattiva. Per testarne la reattività è possibile avvalersi di semplici test chinesiologici come quello del muscolo forte. In questo caso, un test proponibile è quello della capacità di resistenza dell’arto superiore dominante, a cui viene applicata una forza dall’alto verso il basso alla quale il soggetto deve contrapporre una forza in direzione opposta. Testata la normale efficacia di resistenza, si effettuata nuovamente il test chiedendo al soggetto di toccarsi la cicatrice con la mano dell’arto libero, allo scopo di “attivare” la cicatrice. Qualora la risposta di resistenza fosse inferiore rispetto al primo test, la cicatrice è “reattiva”, “tossica” e dunque va trattata; A volte il trattamento di una cicatrice non dà risultati positivi a causa della presenza di un’altra cicatrice e che risulta essere cronologicamente più vecchia. In questi casi bisogna trattare prima la cicatrice “madre”. Cosa si può fare? La terapia delle cicatrici patologiche consiste in trattamenti locali manuali, applicazioni di gel ed infiltrazioni di procaina (Neuralterapia) in grado di modificare il potenziale elettrico di membrana delle cellule dei recettori. Una “brutta” cicatrice che ha formato delle aderenze con il tessuto sottostante si manifesta come una spina irritativa per il sistema nervoso centrale (SNC). Infatti i meccanocettori presenti lungo l’epidermide trasmettono un continuo segnale di sofferenza al SNC il quale attuerà i meccanismi compensativi insiti nel suo codice genetico: sfuggire dal dolore! Ogni cicatrice che si trovi su una qualsiasi parte del corpo, agirà comunque in qualsiasi altra parte del sistema attraverso le varie catene muscolari, fasciali o connettivali. Il paziente dovrà imparare ad accettare quella parte del suo corpo e la cicatrice dovrà essere inserita nello schema corporeo utilizzando posture particolari, tali da mettere in tensione e riequilibrare le varie catene fasciali e muscolo connettivali. Durante il trattamento può verificarsi un rilasciamento SOMATO EMOZIONALE, in cui il paziente rivive il momento ed il dolore legato al trauma ed ottenere attraverso la respirazione un rilasciamento tissutale della zona. La cicatrice potrà cambiare anche la sua forma ed il suo colore. Il Posturologo Il posturologo dovrà identificare nella cicatrice il problema posturale. Per questo motivo una buona analisi posturale deve includere un test che valuti la “reattività” della cicatrice. L’Osteopata Identifica il senso in cui la cicatrice crea maggior fastidio al paziente e mobilizza i tessuti sottostanti. Questo risultato si ottiene individuando il punto in cui il soggetto manifesta la maggiore sensibilità alla palpazione. La cicatrice viene trattata lungo questo senso, attraverso un lieve massaggio atto a scollare le aderenze ed elasticizzare il tessuto fibrotizzato. …Una Storia Come Tante… Ho in trattamento un paziente a cui hanno consigliato l’intervento di artroprotesi ad entrambe le ginocchia, in quanto presentava le articolazioni usurate ed una forte compressione da sovraccarico muscolare. Durante la valutazione mi sono a