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PEDIATRA
Infezioni respiratorie
nei bambini
L
Dottor
Carlo Alfaro
Pediatra
e infezioni respiratorie acute costituiscono la principale causa di malattia nei bambini, e benché a maggior
incidenza nei mesi freddi, possono
colpire in qualunque periodo dell’anno. Sono
spesso causa di ansia, visite, terapie e ricoveri, ma nella stragrande maggioranza dei casi
hanno un decorso benigno e favorevole. Si
stima che nei primi 3 anni di vita i bambini
vadano incontro in media a 6-8 episodi di
infezioni respiratorie l’anno. I patogeni responsabili sono più spesso virus che batteri,
quindi non necessitano di terapia antibiotica.
Il processo patologico è analogo in tutti i casi
con infiammazione ed edema della mucosa, congestione vascolare, ipersecrezione di
muco, alterazione della clearance mucociliare. L’immissione precoce in comunità (bambini che frequentano l’asilo nido o la scuola
materna) e il fumo passivo rappresentano i
principali fattori favorenti.
Rinite
La rinite è un processo infiammatorio a carico
della mucosa nasale su base infettiva o allergica. La rinite acuta infettiva, o raffreddore comune, è la più frequente delle malattie delle
vie aeree del bambino. I virus, in particolare
i rinovirus, sono gli agenti eziologici più frequenti, ma talvolta è possibile riscontrare una
sovra infezione batterica. Il contagio è causato attraverso il contatto diretto tra il malato
e il soggetto sano per mezzo delle goccioline
emesse con i colpi di tosse e gli starnuti (goccioline di Pflugge), e non attraverso “sudate”
e “colpi di freddo”! Solitamente dura una
settimana indipendentemente dalla terapia,
va quindi curata solo con spray nasali a base
di soluzione salina.
Sinusite
Si definisce sinusite un processo infiammatorio che colpisce uno o più seni paranasali.
Si tratta solitamente di infezioni secondarie
a rinite, per la continuità anatomica tra le
cavità nasali e i seni paranasali (“unità rinosinu-tubarica”). I seni paranasali sono cavità
aeree, tappezzate dello stesso epitelio respi-
ratorio, che si sviluppano dalle ossa facciali in
età diverse: il seno mascellare ed etmoidale
sono già presenti alla nascita e completano il
loro sviluppo verso i 4-6 anni, il seno frontale
inizia a formarsi intorno ai 2 anni per completare il suo sviluppo circa a 8 anni e infine
il seno sfenoidale inizia il suo sviluppo a 3-5
anni per completarlo verso i 10-12 anni. Gli
osti dei seni si aprono nei meati del naso. Se
c’è una forte infiammazione, l’edema che ne
deriva può condurre alla obliterazione dell’ostio e alla conseguente completa separazione
dei seni interessati dalle cavità nasali. Nel
seno escluso dalla comunicazione con le cavità nasali, l’essudato non viene più rimosso e
la flora batterica trova terreno ideale. Questa
sequenzialità di eventi spiega perché oggi si
preferisce utilizzare il termine di rinosinusite invece che quello di sinusite. I germi più
frequentemente isolati in età pediatrica sono
lo Streptococcus pneumoniae, Haemophilus
influenzae e Moraxella catharralis. In base
alla durata distinguiamo forme acute, quando
la sintomatologia persiste da 10 a 30 giorni,
forme subacute da 30 a 90 giorni e infine
forme croniche in cui la sintomatologia perdura per oltre 90 giorni. In pediatria, le forme
acute sono le più frequenti e il seno mascellare è quello più frequentemente interessato.
Sintomi di sinusite sono dolore localizzato
al viso, cefalea, rinorrea muco- purulenta,
febbre, tosse, alitosi. La diagnosi di sinusite
è clinica. L’indagine radiologica standard, un
tempo largamente utilizzata, è stata ormai superata da tecniche più affidabili quali la tomografia computerizzata del massiccio facciale,
la risonanza magnetica del massiccio faciale
e la rinoscopia a fibre ottiche. Nei soggetti
con forme lievi va applicata la strategia del
“watchful waiting”, che consiste nel procrastinare il trattamento antibiotico di 4-5 giorni,
in quanto il 60% delle sinusiti si risolvono
spontaneamente e solo 1 su 8 bambini trattati
con antibiotico trae realmente beneficio da
esso. Nel periodo di attesa è consigliato l’impiego di farmaci sintomatici quali analgesici
e soluzione salina in spray nasale, che potrebbero favorire il drenaggio dei seni congesti.
Nei soggetti con forme gravi va effettuato il
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