100% Fitness Mag - Anno VI Luglio 2012 | Page 26

100% FITNESS MAGAZINE PEDIATRA Infezioni respiratorie nei bambini L Dottor Carlo Alfaro Pediatra e infezioni respiratorie acute costituiscono la principale causa di malattia nei bambini, e benché a maggior incidenza nei mesi freddi, possono colpire in qualunque periodo dell’anno. Sono spesso causa di ansia, visite, terapie e ricoveri, ma nella stragrande maggioranza dei casi hanno un decorso benigno e favorevole. Si stima che nei primi 3 anni di vita i bambini vadano incontro in media a 6-8 episodi di infezioni respiratorie l’anno. I patogeni responsabili sono più spesso virus che batteri, quindi non necessitano di terapia antibiotica. Il processo patologico è analogo in tutti i casi con infiammazione ed edema della mucosa, congestione vascolare, ipersecrezione di muco, alterazione della clearance mucociliare. L’immissione precoce in comunità (bambini che frequentano l’asilo nido o la scuola materna) e il fumo passivo rappresentano i principali fattori favorenti. Rinite La rinite è un processo infiammatorio a carico della mucosa nasale su base infettiva o allergica. La rinite acuta infettiva, o raffreddore comune, è la più frequente delle malattie delle vie aeree del bambino. I virus, in particolare i rinovirus, sono gli agenti eziologici più frequenti, ma talvolta è possibile riscontrare una sovra infezione batterica. Il contagio è causato attraverso il contatto diretto tra il malato e il soggetto sano per mezzo delle goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti (goccioline di Pflugge), e non attraverso “sudate” e “colpi di freddo”! Solitamente dura una settimana indipendentemente dalla terapia, va quindi curata solo con spray nasali a base di soluzione salina. Sinusite Si definisce sinusite un processo infiammatorio che colpisce uno o più seni paranasali. Si tratta solitamente di infezioni secondarie a rinite, per la continuità anatomica tra le cavità nasali e i seni paranasali (“unità rinosinu-tubarica”). I seni paranasali sono cavità aeree, tappezzate dello stesso epitelio respi- ratorio, che si sviluppano dalle ossa facciali in età diverse: il seno mascellare ed etmoidale sono già presenti alla nascita e completano il loro sviluppo verso i 4-6 anni, il seno frontale inizia a formarsi intorno ai 2 anni per completare il suo sviluppo circa a 8 anni e infine il seno sfenoidale inizia il suo sviluppo a 3-5 anni per completarlo verso i 10-12 anni. Gli osti dei seni si aprono nei meati del naso. Se c’è una forte infiammazione, l’edema che ne deriva può condurre alla obliterazione dell’ostio e alla conseguente completa separazione dei seni interessati dalle cavità nasali. Nel seno escluso dalla comunicazione con le cavità nasali, l’essudato non viene più rimosso e la flora batterica trova terreno ideale. Questa sequenzialità di eventi spiega perché oggi si preferisce utilizzare il termine di rinosinusite invece che quello di sinusite. I germi più frequentemente isolati in età pediatrica sono lo Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae e Moraxella catharralis. In base alla durata distinguiamo forme acute, quando la sintomatologia persiste da 10 a 30 giorni, forme subacute da 30 a 90 giorni e infine forme croniche in cui la sintomatologia perdura per oltre 90 giorni. In pediatria, le forme acute sono le più frequenti e il seno mascellare è quello più frequentemente interessato. Sintomi di sinusite sono dolore localizzato al viso, cefalea, rinorrea muco- purulenta, febbre, tosse, alitosi. La diagnosi di sinusite è clinica. L’indagine radiologica standard, un tempo largamente utilizzata, è stata ormai superata da tecniche più affidabili quali la tomografia computerizzata del massiccio facciale, la risonanza magnetica del massiccio faciale e la rinoscopia a fibre ottiche. Nei soggetti con forme lievi va applicata la strategia del “watchful waiting”, che consiste nel procrastinare il trattamento antibiotico di 4-5 giorni, in quanto il 60% delle sinusiti si risolvono spontaneamente e solo 1 su 8 bambini trattati con antibiotico trae realmente beneficio da esso. Nel periodo di attesa è consigliato l’impiego di farmaci sintomatici quali analgesici e soluzione salina in spray nasale, che potrebbero favorire il drenaggio dei seni congesti. Nei soggetti con forme gravi va effettuato il 26