100% Fitness Mag - Anno VI Luglio 2012 | Page 24

100% FITNESS MAGAZINE FARMACISTA Le Statine per abbassare i livelli di colesterolemia L e statine sono un gruppo di molecole appartenenti alla categoria dei cosiddetti ipolipemizzanti, sintetizzate sul modello di un metabolita fungino (mevastatina) la cui attività farmacologica fu scoperta nel 1975. Proprietà caratteristica delle statine è la capacità di abbassare i livelli del colesterolo nel sangue, cosa che rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare, unitamente a ipertensione arteriosa, diabete mellito, obesità, fumo e sedentarietà. Le statine aumentano la rimozione delle lipoproteine LDL (Low Density Lipoprotein) circolanti – quelle che trasportano il colesterolo “cattivo” – riducendone quindi i livelli plasmatici. Il meccanismo attraverso il quale producono tale effetto ha luogo a livello del fegato. Le statine, infatti, bloccano l’attività della HMGCoAreduttasi (idrossimetilglutaril-coenzima A-reduttasi), l’enzima che catalizza la prima reazione chimica del processo che porta alla sintesi di colesterolo da parte delle cellule epatiche. La conseguente ridotta disponibilità di colesterolo “endogeno” (così detto per distinguerlo da quello “esogeno” di origine alimentare) spinge gli epatociti a recuperare colesterolo dal sangue, aumentando la captazione delle LDL circolanti. Le molecole appartenenti al gruppo delle statine attualmente in uso in Italia sono: atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina, rosuvastatina e simvastatina.Le statine sono indicate quindi per ridurre livelli plasmatici di colesterolo superiori ai valori normali, allo scopo di prevenire i danni cardiovascolari e cerebrovascolari causati dall’aterosclerosi in soggetti a rischio (con ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperglicemia o diabete, sovrappeso, abitudine al fumo) oppure in pazienti che abbiano già subito un infarto o un ictus o siano affetti da coronaropatia o arteriopatia periferica. In riferimento agli obiettivi terapeutici le statine sono state Dottor Giuseppe De Simone Laureato presso l’Università di Napoli Federico II in Scienze e Tecniche delle Piante Officinali. Disponibile telefonicamente Mercoledì dalle 13.00 alle 16.00 - Cell. 335.5302988 suddivise in due gruppi: statine di I livello, che inducono una riduzione del tasso plasmatico di LDL compresa tra il 10% e il 35%; statine di II livello, che inducono una riduzione del tasso plasmatico di LDL compresa tra il 38% e il 55%. Sono statine di I livello: simvastatina da 10-20-40 mg, pravastatina, fluvastatina e lovastatina. Sono statine di II livello: simvastatina da 80 mg, atorvastatina e rosuvastatina. In caso di mancato rag- giungimento dell’obiettivo terapeutico, alle statine possono essere associati altri farmaci ipolipemizzanti (ezetimibe, fibrati, resine a scambio ionico, acido nicotinico). In genere le statine sono ben tollerate. Gli eventuali effetti collaterali, spesso transitori, possono consistere in disturbi gastrointestinali, eruzioni cutanee, cefalea. In una piccola percentuale di casi (0,5-2%) possono prov