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FARMACISTA
Le Statine per abbassare
i livelli di colesterolemia
L
e statine sono un gruppo di molecole appartenenti alla categoria
dei cosiddetti ipolipemizzanti,
sintetizzate sul modello di un
metabolita fungino (mevastatina) la cui
attività farmacologica fu scoperta nel
1975.
Proprietà caratteristica delle statine
è la capacità di abbassare i livelli del
colesterolo nel sangue, cosa che rappresenta un importante fattore di rischio
cardiovascolare, unitamente a ipertensione arteriosa, diabete mellito, obesità,
fumo e sedentarietà.
Le statine aumentano la rimozione delle
lipoproteine LDL (Low Density Lipoprotein) circolanti – quelle che trasportano
il colesterolo “cattivo” – riducendone
quindi i livelli plasmatici. Il meccanismo
attraverso il quale producono tale effetto
ha luogo a livello del fegato. Le statine,
infatti, bloccano l’attività della HMGCoAreduttasi (idrossimetilglutaril-coenzima
A-reduttasi), l’enzima che catalizza la
prima reazione chimica del processo che
porta alla sintesi di colesterolo da parte
delle cellule epatiche. La conseguente ridotta disponibilità di colesterolo “endogeno” (così detto per distinguerlo da quello
“esogeno” di origine alimentare) spinge
gli epatociti a recuperare colesterolo dal
sangue, aumentando la captazione delle
LDL circolanti.
Le molecole appartenenti al gruppo delle
statine attualmente in uso in Italia sono:
atorvastatina, fluvastatina, lovastatina,
pravastatina, rosuvastatina e simvastatina.Le statine sono indicate quindi per
ridurre livelli plasmatici di colesterolo superiori ai valori normali, allo
scopo di prevenire i danni cardiovascolari
e cerebrovascolari causati dall’aterosclerosi in soggetti a rischio (con ipertensione
arteriosa, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperglicemia o diabete, sovrappeso, abitudine al fumo) oppure in pazienti
che abbiano già subito un infarto o un
ictus o siano affetti da coronaropatia o
arteriopatia periferica. In riferimento agli
obiettivi terapeutici le statine sono state
Dottor
Giuseppe De Simone
Laureato presso l’Università di
Napoli Federico II in Scienze e
Tecniche delle Piante Officinali.
Disponibile telefonicamente
Mercoledì dalle 13.00 alle
16.00 - Cell. 335.5302988
suddivise in due gruppi: statine di I livello, che inducono
una riduzione del tasso plasmatico di LDL compresa tra
il 10% e il 35%; statine di II
livello, che inducono una riduzione del tasso plasmatico
di LDL compresa tra il 38% e
il 55%. Sono statine di I livello: simvastatina da 10-20-40
mg, pravastatina, fluvastatina
e lovastatina. Sono statine di
II livello: simvastatina da 80
mg, atorvastatina e rosuvastatina. In caso di mancato rag-
giungimento dell’obiettivo terapeutico, alle
statine possono essere associati altri farmaci
ipolipemizzanti (ezetimibe, fibrati, resine a
scambio ionico, acido nicotinico). In genere
le statine sono ben tollerate. Gli eventuali
effetti collaterali, spesso transitori, possono consistere in disturbi gastrointestinali,
eruzioni cutanee, cefalea. In una piccola
percentuale di casi (0,5-2%) possono prov