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PARKINSON:
DIAGNOSI PRECOCE
Pesche e albicocche
La dieta si veste di arancione
A vederle così, l’una al fianco dell’altra, sembrano quasi sorelle. Per
il colore, la forma, il tipo di pelle, perfino la consistenza al gusto, le
albicocche e le pesche sono davvero molto simili tra loro. Di sicuro si
contendono il primato di regine della frutta estiva, dal punto di vista della
bontà, ma anche – e soprattutto – delle mille proprietà benefiche per
la salute e la dieta che le caratterizzano. In un immaginario match tra
pesche e albicocche, veri giganti della frutta di stagione, chi vincerebbe?
Vediamo pregi e difetti di ciascuna.
Albicocca, miniera di vitamina. La sua prima ricchezza è scritta nel
colore: quel tipico arancione, con una punta di rosso, indica che l’albicocca è ricca di betacarotene e ricchissima di vitamina A (indispensabile
per la corretta crescita e la riparazione dei tessuti epiteliali, in sostanza,
per la salute della pelle; un discorso essenziale specie d’estate, quando
la costringiamo a bagni di sole e ha bisogno quindi di maggiore protezione): due etti di albicocche forniscono il 100% del fabbisogno di vitamina
A per un adulto. Questa vitamina, oltre agli effetti benefici sulla pelle,
stimola le difese immunitarie nei confronti delle infezioni respiratorie,
può aiutare l’organismo a prevenire il tumore al seno, fortifica unghie
e capelli e fa bene alla vista.
E non è finita: nell’albicocca c’è anche tanta vitamina C e sali minerali
in quantità: ferro, potassio, magnesio, calcio e fosforo. Insomma, l’ideale
per chi è anemico, stanco in modo cronico o depresso; ma un’ottima
soluzione anche per anziani, bambini e convalescenti. Grazie alle poche
calorie che apporta (solo 28 ogni 100 g, nocciolo escluso) l’albicocca
è adatta alle diete dimagranti: di solito i nutrizionisti arrivano a consigliarne fino a 4 al giorno (pari a 150-180 g).
Pesca, spezzafame di professione. Tantissima acqua (il 90%), sali
minerali come ferro e potassio, fibre, vitamina C (circa il 10% del fabbisogno quotidiano) e provitamina A (il 50% dell’apporto quotidiano
consigliato). È l’identikit della pesca, la soluzione più giusta per sopportare meglio il caldo, per merito del suo potere dissetante e della sua
capacità di reintegrare i sali minerali perduti con il sudore. Il fatto di
essere ricca di fibra insolubile, ne fa un ottimo alimento per saziare:
ecco perché i nutrizionisti la inseriscono nelle diete come spezzafame.
Dietetica (solo 25 calorie in 100 g, nocciolo escluso), la pesca può essere
uno spuntino energetico e rinfrescante, un buon disintossicante perché
leggermente lassativa e diuretica, antietà grazie agli antiossidanti che
contiene, barriera protettiva per occhi e pelle per merito del betacarotene (che nell’organismo si trasforma in vitamina A).
Sensibilizzare le persone sull’importanza della diagnosi precoce,
informare sui progressi della
ricerca e sulla qualità di vita dei
pazienti affetti dalla patologia che
colpisce anche sotto i 40 anni. E’
questo l’obbiettivo della giornata
promossa dalla Lega Italiana per la
lotta contro la malattia di Parkinson,
le sindromi extrapiramidali e le demenze dalla’Associazione Italiana
Disordini del Movimento e malattia
di Parkinson che si terrà il 26 di questo mese di Novembre. Le strutture
ospedaliere che saranno coinvolte
nell’iniziativa sono molte. Per sapere a quali è possibile rivolgersi si può
visitare il sito www.giornataparkinson.it oppure chiamare il numero
verde: 800 14 96 26
“STAI DRITTO!”
LA MAMMA FACEVA
BENE A DIRTELO
Stai su dritto! Te lo diceva sempre
la mamma, e aveva ragione. Una
buona postura, infatti, oltre a
non stortarti la colonna vertebrale,
secondo una ricerca americana riduce la sensibilità al dolore e ha
vantaggi sul benessere psicologico, facendoti diventare più sicuro
di te stesso, anche nei rapporti con
gli altri. Pubblicata su Journal of
Experimental Social Psychology,la
ricerca evidenzia che, in tutte le
situazioni in cui i volontari osservati per l’esperimento assumevano
una postura ben dritta, tolleravano
meglio lo stress, riferivano la sensazione di tenere maggiormente sotto
controllo la situazione e di sentirsi
più efficienti e propositivi degli altri
rispetto a quando assumevano una
posizione più ricurva.
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