100% Fitness Mag - Anno VI Giugno 2012 | Page 30

100% FITNESS MAGAZINE PSICOPEDAGOGISTA verità è l’inizio della pace, perché non avremo più paura del nostro io, non dovremo più cercare potere, successo, soldi, ruoli prestabiliti e rigidi, per evitare di soffrire. Si tratta solo di riconoscere che siamo ’piccoli’ e che apparteniamo a qualcosa di più grande… Quando comincia la ricerca vera La ricerca vera del motivo profondo per cui siamo su questa terra comincia, in genere, quando si sente che si sta per morire psicologicamente. Quando si è stanchi della vita che si conduce. Quando si sente di stare per perdere ciò per cui si è lottato tanto. Quando si perdono le persone care. Quando ci lasciano le persone che amiamo, che abbiamo amato. Quando ci si accorge di aver sbagliato tutto. Quando si comprende che la vita che si conduce non ha senso. Il VIAGGIO ha inizio nella storia della propria vita, dove si impara a sopravvivere, a vedere il bianco e il nero, il buono e il cattivo, il male e il bene. Poi, può essere per un abbandono, per un rifiuto, per una delusione, per un insuccesso, per una malattia, noi dobbiamo CADERE. Il nostro viaggio continuerà o si fermerà secondo il modo in cui viviamo la caduta. Se ci identificheremo in essa, ci fermeremo; se, al contrario, la vivremo come un’occasione per capire che siamo parte di qualcosa di più grande, allora andremo avanti nel viaggio. La caduta dunque è necessaria. Se osserviamo i nostri bambini quando cominciano a muovere i primi passi, comprendiamo ancor meglio perché.. E’ con la ‘caduta’ che percepisco di avere un corpo, di avere dei limiti, di muovermi nello spazio, di imparare come si cresce…Magari usando tutto il coraggio che mette in gioco il bambino quando, fiducioso, si rialza dopo la botta e riparte…. Saper cadere Non credo che si possa rinunciare a qualcosa se si vuole avanzare nel proprio viaggio esistenziale. Gli antichi dicevano che, quando si rinuncia a qualcosa, si rimane legati a quella cosa. Non dobbiamo rinunciare, ma cercare di andare al di là, cercare di capire il vero valore di quella cosa. Per questo non si deve avere paura di conoscere se stessi, anche nelle parti più deboli. Per questo credo che si debba conoscere anche il proprio corpo per sapere di più sullo spirito, come il conoscere la parte istintuale porta a conoscere meglio quella concettuale. Bisogna avere sbagliato per vivere meglio in spiritualità. L’importante è ricordarsi di essere persone comunque amate da Dio. Dio ci lascia liberi, anche di sbagliare, ma è sempre pronto ad accoglierci. Quando cadiamo, Dio è pronto a raccoglierci. Esattamente come facciamo noi con i nostri bambini quando imparano con difficoltà a camminare…. Saper guardare dentro Il viaggio di cui io parlo, è un percorso interiore affascinante ma spesso doloroso. Esso esige un cambiamento profondo della personalità nel modo di conoscere, di percepire le cose, le persone, nel modo di vivere le emozioni, nel modo di agire, di comportarsi. Un tale cambiamento non avviene automaticamente, senza sofferenza, senza il guardarsi dentro con sincerità.. E non serve, per questo viaggio, cambiare all’esterno di sé, non serve uniformarsi a regole formali, esteriori, seppur buone, seppur improntate al bene, all’amore, al servizio. Quante persone, a questo proposito, sono convinte, illusoriamente, che certi comportamenti buoni, ripetuti devotamente, possano bastare per essere trasformati. Al contrario, questi moduli comportamentali, al di là delle buone intenzioni, al di là dell’apparenza, agiscono come abitudini, rigidità, ossessioni. Mi sono convinta, dopo diversi anni di professione e di incontro con le persone, che il vivere in maniera positiva, autentica, comporta continui e profondi cambiamenti della personalità. L’esistenza terrena è per ognuno di noi un cammino che va dal livello fisico a quello psicologico fino allo spirituale, se vuole veramente essere completo, se vuole soddisfare, realizzare, raggiungere il proprio scopo più autentico. Se vuole dirsi UMANO. Questo tipo di vita, questo progetto di cambiamento positivo, reale, necessita della responsabilità personale, deve essere voluto, SCELTO. E per fare ciò, occorre porsi davanti a se stessi, alla propria nudità, alla propria fragilità e al proprio mistero. Ma per conoscersi autenticamente, bisogna non cadere nelle trappole mistificatorie, ingannatrici, autogiustificative, narcisistiche, manipolative della propria nevrosi. Bisogna saper discernere. Saper discernere Durante il viaggio è facile perdersi. Perdersi nelle attrattive illusorie.. Volere tutto e subito. Il viaggio di cui parlo, non è un modo per conquistare la felicità, ma per riconoscere che essa è già dentro di noi. Da sempre. Per questo si tratta di un viaggio attraverso l’esperienza, attraverso la vita di ogni giorno, più che di un insieme di concetti, di regole. Inoltre, abbiamo perso il senso del sacro, delle tradizioni. Tutto è prodotto per essere consumato. I nord-americani dicono che il mondo è metà da comprare e metà da vendere, che tutti hanno un prezzo, eccetera.. In fondo confondono Dio con il denaro, e di sicuro lo facciamo anche noi.. Ma per compiere il viaggio di cui parlo, occorre sapere chi si è: esseri di origine divina. Sacri. Senza prezzo. Purtroppo oggi molte persone credono di non possedere un valore intrinseco in quanto persone, non sono convinte della propria identità, assorbono tutto, senza discernere, senza separare. Gli antichi sapevano invece, che bisogna saper dividere per poi unire. Bisogna potare una pianta, se la si vuole rendere forte e vitale….. Continueremo il viaggio nel prossimo numero!... 30