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PEDIATRA
e disillusioni. Si pretendono figli a
cui sia risparmiata anche la minima
e fisiologica sofferenza, trasmettendogli la pericolosa informazione che
nessun dolore sia sopportabile, che
tutto vada risolto subito, che tutto sia
pericoloso ed urgente.
I neogenitori tendono a negare la possibilità che una malattia possa essere
normale, e si convincono che tutto
possa essere aggiustato e che pure le
minime imperfezioni siano da trattare
e sistemare. Peraltro, l’aumento della comunicazione tipica della nostra
epoca li investe di una pioggia di consigli, raccomandazioni, avvertenze e
rischi potenziali, mutuati da libri,
manuali, riviste, internet, televisione,
parenti e conoscenti, che finiscono
con l’accrescere il loro sentirsi disorientati e insicuri, in ansia per tutto,
e cioè per nulla.
Da qui la richiesta sempre più pressante di assistenza medica. Le madri
di oggi chiedono conferme, pretendono controlli e una medicina preventiva che non faccia ammalare mai e
che prevenga ogni possibile rischio.
Spesso non si fidano di un solo professionista, chiedono continuamente
pareri e consigli, si ritengono insoddisfatte e vanno dai medici come ad
un supermercato(“doctor shopping”).
Richiedono un trattamento che dia
un rapido effetto, ma hanno poi paura
di somministrare farmaci, sono piene
di ansie su effetti collaterali, interferenze tra farmaci, allergie e anafilassi.
Vogliono la prevenzione delle malattie ma hanno poi paura dei vaccini.
Si lamentano che il bimbo si ammala
sempre e lo portano ugualmente al
nido. Molte madri poi oggi sono
inserite nel mondo del lavoro,
costrette pertanto a stare fisicamente lontane dal bambino per
gran parte della giornata, con
ulteriore senso di frustrazione,
inadeguatezza e ansia.
Una madre ansiosa ama moltissimo il
suo bambino, ma in modo sbagliato,
possessivo ed egoista. La sua eccessiva preoccupazione per il figlio le fa
ritenere il mondo pericoloso, qualsiasi situazione viene considerata quale
possibile fonte di danno irreparabile,
per cui diventa eccessivamente pro-
tettiva. Cerca di evitare al bambino le
pur minime frustrazioni, drammatizza ogni evento spiacevole e gli rivolge affetto eccessivo e indiscriminato.
Interviene continuamente nella vita
del bambino, evitandogli esperienze
naturali come il litigare con un compagno, subire una sconfitta, prendere proprie decisioni, affrontare una
rinuncia o un dispiacere sopportare
un inconveniente fisico. Il figlio potrà
sviluppare timidezza, insicurezza, ansie, paura delle malat YK