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FARMACISTA
betici, gli antibiotici, i contraccettivi orali, alcuni farmaci
per la pressione alta e per i disturbi di cuore. Il più delle
volte non è possibile sospendere il farmaco responsabile di
queste reazioni fototossiche, per cui l’esposizione al sole
va evitata o fatta con cautela, utilizzando sempre adeguati
protettivi solari, preferibilmente quelli capaci di offrire la
protezione massima verso gli UVA l’ideale sarebbero i prodotti schermanti. Informando il farmacista delle eventuali
terapie in corso si potrà avere un consiglio a proposito.
Alcune malattie possono peggiorare con l’esposizione al
sole: in questi casi il proprio farmacista o il proprio medico
consiglierà i provvedimenti da adottare.
ciale della pelle. Cospargere il corpo senza lesinare sulla
quantità (ad esempio per un braccio serve un quantitativo
di prodotto pari al volume di una noce), utilizzando fattori
di protezione elevati nei punti più delicati: naso, labbra,
lobi e bordo delle orecchie, collo, incavo del ginocchio,
dorso dei piedi (e soprattutto, in caso di scelte “naturiste”,
quelle parti che durante l’anno non vedono mai la luce
del sole!). L’applicazione sulle labbra riduce il rischio di
herpes labiale.
Le ore migliori per esporsi al sole sono
quelle del mattino (8-11) e del tardo pomeriggio (dopo le 17). Evitare le ore più calde della
giornata (dalle 12 alle 15). Se non si ha un riparo adeguato
all’ombra, è consigliabile indossare indumenti di cotone,
con un cappello a larga tesa e occhiali scuri per proteggere
gli occhi. E’ inoltre preferibile esporsi al sole stando in movimento in modo che le radiazioni solari si distribuiscano
in modo più omogeneo su tutto il corpo.
Dopo un bel bagno è gradevole asciugarsi
al sole; attenzione però: l’effetto-lente delle goccioline di acqua sul corpo può favorire le scottature. Meglio quindi asciugarsi ed eventualmente ripetere
l’applicazione del protettivo solare.
Quando si sta al sole non vanno utilizzati
profumi, deodoranti o prodotti per il trucco:
potrebbero lasciare macchie antiestetiche sulla
pelle o scatenare reazioni allergiche dovute alla fotosensibilizzazione. Quest’ultimo fenomeno, che si manifesta
come una classica scottatura solare molto intensa anche
per brevi esposizioni, deve essere tenuto ben presente da
chi assume farmaci come gli antiinfiammatori, gli antidia-
Diffidare sempre dell’eccezionale ritrovato
casalingo che promette (e c’è sempre qualcuno
disposto a testimoniare di risultati miracolosi)
una abbronzatura rapida e intensa. La fantasia nell’inventare “abbronzanti” naturali sembra non avere limiti: si
va dalla birra, ai succhi di carote, dagli infusi di foglie di
fico, alle emulsioni di olio e limone, alle creme a base di
essenza di bergamotto. L’unica cosa certa è che nessuno di
questi prodotti contiene sostanze che agiscano da filtro per
le radiazioni solari con il risultato che sono quasi sempre
causa di ustioni solari.
In particolare va evitato l’uso del bergamotto che pur stimolando la produzione di melanina, possiede una spiccata
azione fototossica.
I cosiddetti “auto-abbronzanti” non proteggono nei confronti delle scottature solari delle
prime esposizioni: non contengono filtri solari e
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