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continuo, penoso e alle volte così forte che la parte
interessata, anche solo sfiorata lievemente, scatena
violenti attacchi con contrazioni muscolari. Con il
passare dei giorni, le bollicine sulla pelle si rompono e
si formano delle croste. E’ in questa fase che il malato
può infettare altre persone.
Il virus si trasmette attraverso l’aria respirata
e perciò per essere contagiati, è sufficiente
soggiornare nella stessa stanza dove si trova
il malato, anche se non si tocca direttamente.
E’ bene, tuttavia, dire in modo chiaro che le persone contagiate dal malato, non avranno il fuoco di
Sant’Antonio, ma la Varicella, se non l’hanno avuta in
precedenza beninteso, poiché questa dà un’immunità
permanente e non si può ammalare due volte nella
vita di Varicella. Allo stesso modo, le persone malate
di Varicella, possono trasmetterla ad altri, ma non
possono trasmettere lo Zoster.
Il fuoco di Sant’Antonio alle volte interessa la testa
e poiché ogni tipo di nervo può essere colpito, può
interessare i nervi dell’occhio o quelli dell’udito. Nel
primo caso, il malato oltre al dolore al volto, potrebbe avere disturbi visivi sino alla cecità temporanea,
mentre se sono interessati i nervi dell’orecchio ci
saranno disturbi dell’udito. Quella dell’occhio è una
forma piuttosto pericolosa, che impone un consulto
specialistico immediato, poiché si possono avere infezioni sovrapposte con possibili gravi conseguenze
per la vista.
Decorso della malattia
Abitualmente le difese immunitarie riescono, dopo 3-5
settimane, ad avere la meglio sulla malattia: il dolore si
attenua e poi si spegne del tutto, le lesioni sulla pelle
scompaiono e la maggior parte dei pazienti guarisce
senza conseguenze.
Dopo la guarigione, l’individuo è, spesso, completamente immunizzato; in altre parole, protetto per
sempre nei confronti di un possibile nuovo risveglio
del virus. Tuttavia questo non sempre avviene e per
tale motivo ci sono persone che hanno avuto il fuoco
di Sant’Antonio più di una volta nella loro vita.
Lo Zoster, se trattato precocemente, dura meno
e dà disturbi più lievi.
Terapia
Le cure comprendono unguenti e lozioni locali, la protezione cutanea con garze sterili, gli antistaminici. Gli
antibiotici per bocca sono utili solo se ci sono infezioni
sovrapposte, e gli antidolorifici, dall’aspirina a quelli
più potenti danno sollievo al malato.
Nei casi di dolore molto forte possono essere
praticate infiltrazioni locali d’anestetici o impiegate creme e cerotti anestetici. Esistono farmaci
antivirali (come Acyclovir e Valacylovir ed il Famcyclovir) che possono, quando assunti precocemente, accelerare la guarigione e aiutare a prevenire una
temibile complicazione della malattia: la nevralgia
post-erpetica.
Una guarigione molto dolorosa
Negli individui più anziani i
sintomi, a volte, continuano
a lungo, anche dopo la guarigione delle lesioni sulla pelle.
Ci sono persone che lamentano persistenti mal di
testa, paralisi dei muscoli
della faccia o dolore dove
un tempo c’erano le bollicine dello Zoster, anche
molti mesi dopo la guarigione; in tutti questi casi che
i medici parlano di nevralgia
post-erpetica. Si tratta di un
disturbo che persiste a lungo
e gli scienziati pensano che sia
causato dal fatto che i danni
provocati dal virus, in alcuni
pazienti, persistono per mesi
anche dopo che il virus è stato sconfitto. La nevralgia
post-erpetica è uno dei
dolori più vi