100% Fitness Mag - Anno VI Dicembre 2012 | Page 42

100% FITNESS MAGAZINE ANESTESISTA tamento, il dosaggio plasmatico del colesterolo HDL, LDL, e totale, dei trigliceridi, del fibrinogeno e della glicemia. Trattamento Vedi anche: Claudicatio intermittens - Farmaci per la cura della Claudicatio intermittens Il trattamento della Claudicatio intermitte ns dipende dalla gravità della zoppia. Alcuni provvedimenti generali, come quelli dietetico - comportamentali, sono validi un po’ per tutti gli stadi clinico-evolutivi, mentre altri sono specifici. Tra gli interventi di carattere generale ricordiamo l’abolizione del fumo, la moderazione dell’alcol e la correzione dietetica della dislipidemia, dell’iperglicemia, dell’ipertensione e del sovrappeso (vedi: dieta e diabete, dieta ed aterosclerosi, dieta ed ipertensione). L’attività fisica è forse la miglior medicina, anche in virtù degli scarsi effetti collaterali; si dovrebbe pertanto evitare di cadere in quel circolo vizioso per cui, a causa della zoppia che l’accompagna, il livello di esercizio fisico viene progressivamente ridotto. Nulla di più sbagliato; quando la camminata causa problemi particolarmente invalidanti, si può provare con la bicicletta (magari quella da camera reclinata), o viceversa; in alternativa possono essere utili attività in acqua. Il tutto, ovviamente, previo consiglio di un esperto in materia (l’attività fisica, essendo alla stregua di un vero e proprio farmaco, può ad esempio richiedere una riduzione del dosaggio di medicinali assunti contemporaneamente). La terapia farmacologica può avvalersi di antiaggreganti piastrinici, ipocolesterolemizzanti, vasodilatatori, antiipertensivi ed ipotrigliceridemizzanti. In campo fitoterapico, il ginkgo biloba rappresenta la droga per eccellenza nel trattamento della claudicatio intermittens; anche l’aglio può essere d’aiuto. In entrambi i casi vale il discorso fatto per l’attività fisica: va quindi condannato il ricorso spontaneo a questi preparati ed incentivato il preventivo consulto medico. Nei casi più gravi, la Claudicatio intermittens può richiedere un intervento chirurgico di by-pass o tecniche di angioplastica. La Claudicatio intermittens non è una malattia a tutti gli effetti, dal momento che è conseguenza di una placca aterosclerotica posizionata in un’arteria della gamba; a detta di ciò, è ben comprensibile come la cura della patologia in atto produca, di riflesso, la guarigione anche dei sintomi secondari. Inoltre, dato che il riposo migliora la sintomatologia, si raccomanda di evitare sforzi eccessivi e di utilizzare l’arto per periodi troppo lunghi, per impedire che il dolore si presenti nuovamente. È stata osservata una certa correlazione tra l’insorgere della Claudicatio intermittens e l’abitudine al fumo, l’obesità, il diabete e l’iperlipidemia; chiaramente, la correzione di questi disturbi costituisce una regola utilissima per evitare l’insorgere di Claudicatio intermittens e di aterosclerosi. Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la Claudicatio intermittens, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta poi al medico scegliere il principio attivo più indicato per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato e alla sua risposta alla cura: Cilostazolo (es. Pletal): si tratta di un agente cardiovascolare, inibitore dell’aggregazione piastrinica, ad azione vasodilatatrice periferica. Il farmaco è utile per prevenire la Claudicatio intermittens, oltre a produrre effetti positivi sui livelli di colesterolo; è il principio attivo d’elezione utilizzato per la cura della sintomatologia associata ad aterosclerosi. Indicativamente, si raccomanda di assumere il farmaco alla posologia di 100 mg, per os, due volte al giorno, da somministrare almeno mezz’ora prima di colazione; in alternativa, è possibile assumere il farmaco 2 ore dopo la colazione o la cena. Pentossifillina (es. Trental): si tratta di un vasodilatatore periferico, utilizzato in terapia per la cura di numerose patologie vascolari, specie riferite all’aterosclerosi e al diabete, tra cui la Claudicatio intermittens. La posologia d’assunzione di questo principio attivo è la seguente: 400 mg di farmaco da assumere per via orale, tre volte al giorno, oppure 600 mg due volte al dì. Qualora si verificassero effetti collaterali, è possibile ridurre la dose a 400 mg, due volte al giorno; si raccomanda di assumere questo farmaco per la cura della Claudicatio intermittens dopo i pasti, preferibilmente circa sempre alla medesima ora, al fine di ottenere un effetto terapeutico costante e prolungato nel tempo. Acido acetilsalicilico (Aspirinetta, Cardioaspirin): il farmaco riduce l’aggregazione piastrinica abbassando le capacità coagulative del sangue; l’effetto è particolarmente importante per prevenire gli eventi trombotici specco associati all’aterosclerosi. il dosaggio più utilizzato è di 100 mg al giorno, da assumere in singola dose per via orale, con abbondante acqua, dopo i pasti. Clopidogrel (Plavix, Zyllt, Zylagren, Zopya, Iscover, Grepid, Clopidogrel Winthrop, Clopidogrel Acino): similmente a quanto visto per l’acido acetilsalicilico, l’attività antiaggregante piastrinica del clopidogrel è utile per impedire la formazione di trombi (coaguli di sangue) nelle artere del paziente affetto da aterosclerosi e claudicatio intermittens. La posologia consigliata prevede l’assunzione di una compressa (75 mg) una volta al dì. Claudicatio intermittens e fitoterapia Alcune doghe possono costituire un valido ausilio per alleggerire la sintomatologia dolorosa che accompagna la Claudicatio intermittens: l’aglio e il ginkgo biloba rappresentano i riferimenti erboristici più validi, per merito delle loro proprietà anti-ipertensive, ipotrigliceridemizzanti, ipocolesterolemizzanti e vasodilatatorie. Pur essendo “naturali”, è fortemente sconsigliata la somministrazione di questi estratti senza consulto di uno specialista. Nei casi più gravi, quando dai farmaci non è possibile ottenere effetti benefici evidenti, i sintomi che accompagnano la Claudicatio intermittens possono essere ridotti o allontanati solamente tramite angioplastica o inserimento di by-pass chirurgico. 42