100% Fitness Mag - Anno VI Dicembre 2012 | Page 40

100% FITNESS MAGAZINE ANESTESISTA Claudicatio intermittens C laudicatio intermittens è il termine che i medici attribuiscono ad un dolore, solitamente descritto come crampo muscolare, che colpisce tipicamente il polpaccio, aggravandosi con l’esercizio fisico ed alleviandosi con il riposo. Il paziente assume così una deambulazione intermittente, con pause forzate per placare il dolore. Il più delle volte, la claudiacatio intermittens rappresenta la tipica manifestazione della malattia arteriosa occlusiva periferica. Si tratta di un processo morboso che evolve lentamente, portando alla formazione di ateromi nelle pareti dei grossi vasi arteriosi [gli ateromi sono accumuli lipidici (colesterolo e acidi grassi), detriti cellulari (soprattutto di macrofagi), sali di calcio e tessuto connettivo]. Questa patologia, chiamata aterosclerosi, prende il nome di malattia arteriosa occlusiva periferica quando gli ateromi compromettono il normale flusso ematico a livello degli arti, con Dottor Antonio Coppola Medico, pediatra, rianimatore, anestesista specializzato nella terapia del dolore Cell. 3381705569 ripercussioni anche gravi sulle capacità funzionali e sulla qualità di vita del paziente. Anche se questa zoppia può essere scatenata da altre cause, come la stenosi del canale vertebrale, in quest’articolo ci occuperemo del suo legame con l’arteriopatia periferica occlusiva. Sintomi claudicatio intermittens La tipica manifestazione della claudicatio intermittens sta nel significato stesso del termine, che potremmo italianizzare in zoppia intermittente. Il paziente lamenta un dolore crampiforme durante la deambulazione, localizzato a livello del polpaccio quando è interessata l’arteria femoropoplitea, o a livello del fianco o della natica quando è interessata l’arteria iliaca. Tipicamente, il dolore è placato dal riposo, mentre quando permane a lungo anche al termine dell’esercizio fisico, l’occlusione vascolare è particolarmente severa. I sintomi dolorosi, com’è facilmente intuibile, dipendono dall’insufficiente flusso sanguigno sotto sforzo, per cui il muscolo inizia a lavorare in anaerobiosi con comparsa di acido lattico e dolore; se vogliamo è lo stesso fenomeno che limita la prestazione atletica nei soggetti perfettamente sani. Proprio come questi sportivi possono elevare le proprie prestazioni attraverso un regolare esercizio fisico, anche gli individui che soffrono di claudicatio intermittens possono migliorare notevolmente la propria condizione fisica svolgendo l’attività più consona al loro stato di salute. L’arteriopatia periferica occlusiva può essere suddivisa in quattro stadi: I stadio: assenza di claudicatio; II stadio: presenza di claudicatio intermittens: IIa: distanza percorsa in assenza di dolore inferiore di almeno 150 metri; IIb: distanza percorsa in assenza di dolore inferiore ai 150 metri; III stadio: claudicatio intermittens con dolore periferico a riposo; IV stadio: claudicatio intermittens con lesioni tissutali periferiche (necrosi, gangrena). Altri sintomi che possono accompagnarsi alla claudicatio intermittens sono l’impotenza sessuale, la diminuzione o l’assenza di polsi distali, il pallore, la cianosi e la freddezza delle estremità , la ridotta tolleranza agli sforzi fisici, la parestesia periferica (formicolii), la perdita dei peli, l’assottigliamento della cute e l’ispessimento delle unghie. Fattori di rischio: obesità , fumo, ipertensione, prediabete, diabete, età avanzata, iperlipidemia, iperfibrinogemia. Diagnosi: ricerca dei sintomi soprariportati, con conferma diagnostica tramite l’indice di pressione sistolica a riposo e sotto sforzo (rapporto tra pressione arteriosa misurata alla caviglia e al braccio), eco-color-doppler, angiografia o angio RM. Utile per stabilire un adeguato trat- 40