100% Fitness Mag - Anno VI Dicembre 2012 | Page 38

100% FITNESS MAGAZINE PSICOPEDAGOGISTA consapevole di avere un’anima da nutrire.. Questo IO, separato dal corpo e dalla sua anima, NON PUO’ NON PROVARE PAURA! Quando incontra difficoltà e sperimenta limiti e frustrazioni alla realizzazione della propria spasmodica fame illusoria, prova PAURA e scatena una serie di reazioni, di meccanismi di difesa (un tipico riflesso somatico è l’attacco di panico), di aggressione, di distruzione e di autodistruzione.. Potrebbe sembrare il contrario ma, dietro all’apparenza, all’immagine di un IO aperto, comunicativo, in realtà potrebbe esserci un IO chiuso, captivo, che non comunica, che si ritiene onnipotente. Che produce ‘morte’ proprio perché ‘non vuole morire’, ‘non vuole cedere alla propria umanità’, ‘non vuole essere limitato’. Non accetta il cambiamento, ha terrore della sofferenza, della morte. Non vuole porsi in viaggio e accogliere con serenità che ogni giorno, tutti, dobbiamo lasciare qualcosa di noi, se non altro, proprio quel giorno che è passato e che ci è appartenuto… Ebbene, per stare bene, dovremmo staccarci dai legacci dell’IO e ascoltare il nostro Sé più profondo. La PAURA è la cosa che più ci separa da noi stessi e dagli altri. Essa è l’ostacolo più grande da superare per porci in contatto con la parte più profonda di noi. La paura sta tra il pensiero e l’azione. L’azione uccide la paura. Certo, l’azione non deve essere svolta con impulsività ma, inserita in un progetto, deve seguire il cammino di crescita. L’azione, infatti, non dovrebbe mai essere eseguita per reazione. CHI REAGISCE NON SCEGLIE. Qualcuno ha detto: ‘La paura bussa alla porta, il coraggio va ad aprire e non trova nessuno.’ Ma dal momento che l’IO è quasi sempre lontano dal nostro Sé più profondo, esso ci impedisce di trovare la strada da seguire e ci crea continui inganni e trappole di cui non siamo affatto consapevoli. Il nostro IO spesso ‘ci distrae’ dalla pace interiore e, per evitare ciò, è utile tenere conto anche dei segni di disagio che manda il nostro corpo. Esso comunica meglio con la nostra parte interiore perché usa moduli pre-verbali, meno inquinati, che non passano attraverso i sottili ragionamenti, gli alibi e le giustificazioni dell’IO. L’IO PROVA PAURA A RIMANERE SOLO Per l’IO è molto doloroso stare solo. Ma bisogna saper stare da soli per poter raggiungere la nostra parte spirituale. Se non siamo capaci di stare da soli con noi stessi, diamo potere a un’altra persona, entriamo nella sfera della dipendenza e diventiamo impotenti. Eppure dobbiamo imparare a essere liberi, indipendenti, anche dalle persone che amiamo e con cui condividiamo la vita. Riuscire a stare soli con se stessi significa: Non adeguarsi alle aspettative degli altri e non averne sensi di colpa, non fare più di quello che sentiamo giusto e adeguato per noi e non provare colpa seguire la propria vocazione, assolvere alla propria specifica missione su questa terra.       L’IO PROVA PAURA DELLA VERITÀ PERSONALE Come abbiamo visto, l’IO è condizionato dai messaggi illusori che riceve continuamente dalla società . Preferisce fare quello che fanno gli altri. Ognuno di noi, invece,ha una propria strada personale, un proprio modo di arrivare alla verità. I modi per arrivare ad essa sono diversi perché ognuno di noi è diverso dall’altro, ma alla fine, la verità è sempre la stessa. Possiamo raggiungere questa verità da soli. Nessuno può farlo per noi. Ed essa ci servirà da riferimento per le nostre scelte nella vita. L’IO PROVA PAURA DEL CAMBIAMENTO L’IO, ubbidendo alla società, tiene alla sicurezza, alla tranquillità, alla stabilità, mentre, al contrario, la realtà è molto intensa ed estesa e in continuo cambiamento. Una volta deciso di ‘vivere e di non farsi vivere’, allora è entusiasmante poter modificare se stessi, lasciare vecchie abitudini e schemi di comportamento imparati nell’infanzia che risultano inutili e dannosi per il nostro presente. La vita non è statica, fissa, ferma. E’ una realtà dinamica, in continuo movimento. Ciò che è vero oggi, non sarà necessariamente vero domani. L’IO PROVA PAURA DEL MOMENTO PRESENTE L’IO non sa vivere il momento presente: o va nel PASSATO per fuggire dalle responsabilita’ del presente o si proietta nel FUTURO per illudersi. Ritornare al passato per cullarsi nella sua idealizzazione, diviene paralizzante, usarlo per dare senso alle cose accadute, alle persone incontrate, serve per creare la nostra storia personale. Bisogna dunque fare pace con il proprio passato ma non tenerlo davanti a sé perché non ci permetterebbe di vivere. Per quanto riguarda invece il futuro, l’IO lo usa per spaventarci. La paura di non saper affrontare adeguatamente il futuro preoccupa a tal punto molte persone, da far perdere loro gran parte della vita. Quando si è ossessionati dal futuro, per uscire da questa trappola, bisogna passare all’azione. Se stiamo con le nostre piccole, grandi cose di ogni giorno, non ci sentiremo persi. Bisogna imparare a stare ben radicati in se stessi per capire e per vivere pienamente ciò che sta accadendo, ogni istante. Se si insegue ciò che ci piacerebbe fare o essere ma non si fa e non si cambia, allora ci si perderà in una gran confusione allarmante. Sentiamoci vivi e contenti di vivere sempre. In ciò sta il segreto di chi viaggia interiormente. 38