100% Fitness Mag - Anno VI Dicembre 2012 | Page 62
100% FITNESS MAGAZINE
PSICOLOGA
la sensazione che tutto sia irreale
(derealizzazione) e la sensazione di
stare fuori di sé, di essere distanti
da sé stessi (depersonalizzazione).
La natura particolare (dissociativa) di quest’ultimi vissuti innesca
un’ulteriore paura, quella di essere
sul punto di perdere il controllo o di
impazzire. L’emozione della paura
è un segnale d’allarme caratterizzato da una serie di modificazioni
dell’organismo utili ad affrontare
una situazione di pericolo percepita
tanto nell’ambiente esterno quanto
a livello interiore. Nel giro di qualche istante, i bronchi si dilatano
per rifornirci di ossigeno; il cuore
batte velocemente per riempire di
sangue i muscoli; la muscolatura si
tende per passare all’azione; le mani
sudano per afferrare meglio; tutto il
corpo suda come segnale olfattivo o
come sistema di raffreddamento in
vista di un combattimento; ecc.
Queste modificazioni dell’organismo, espressione della paura, possono produrre in alcune persone che
non riescono a mettere a fuoco una
possibile fonte di pericolo, altra paura che, proprio per tale apparente
assenza di un motivo convincente,
viene interpretata come un problema di salute.
S’innesca un vero e proprio circolo
vizioso: quelli che erano i correlati
fisiologici della paura si amplificano
e complicano fino a diventare talmente terrorizzanti da confermare
sempre più al soggetto che la malattia e la morte sono imminenti.
L’iperventilazione può innescare i
sintomi dissociativi e questi, a loro
volta, possono far credere di stare
per impazzire; le palpitazioni possono determinare aritmie (mancanza o
eccesso di battiti) che sono percepite
come segnali d’infarto.
Durante un attacco di panico, è
estremamente difficile pensare in
modo chiaro e razionale, anche la
persona più consapevole non riesce
a convincersi che si tratta di sintomi
transitori e non pericolosi.
Una spirale di Pan-ico possiede la
persona. E tutto parte da un’emozione mal interpretata. Come la paura
viene misconosciuta, così anche le
altre emozioni sono represse e tenute rigidamente sotto controllo.
Nell’attacco di panico le emozioni
riemergono impulsive.
Anche il mito indica nel timor panico il significato di ribellione dell’istinto, di liberazione delle forze
profonde e irrazionali che urlano
legittimazione.
Tenendo fuori dalla vita e dalla coscienza le emozioni e rifugiandosi
in sistemi di regole fisse, la persona
tende a focalizzarsi su obiettivi ideali
(carriera, successo) ma si sente sempre più vuota e inutile e il mondo
appare sempre più minaccioso.
In quest’ottica il superamento del
panico richiede di a ttribuire un nuovo e più profondo significato alla
propria esistenza.
In fondo Pan era un dio gioioso e
buono che amava la musica e la danza e che viveva libero, scorazzando
nella natura. Era sempre pronto ad
aiutare gli altri, a patto di non essere
disturbato durante il suo riposo pomeridiano.
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