100% Fitness Mag - Anno VI Dicembre 2012 | Page 52
100% FITNESS MAGAZINE
SESSUOLOGIA
Pornografia:
pornofilia, pornofobia e
pornodipendendenza
SECONDA PARTE
Educazione sessuale e pornodipendenza
O
Dottoressa
Olga Paola Zagaroli
Sessuologa
Disponibile Lunedì e Giovedì
dalle 15,30 alle 17,30
Cell. 3358709595
gni secondo si spendono nel
mondo 3075 dollari in pornografia. È solo uno dei dati forniti da
Wired, giornale statunitense che
si occupa di cultura, economia e politica.
Il giro d’affari dell’industria del porno ogni
anno è di circa 97 miliardi di dollari, con circa 5 milioni di siti dedicati alla pornografia.
Il 90% del mercato mondiale riguarda quattro paesi in particolare: Cina, Corea del Sud,
Giappone e Stati Uniti. In cima alla classifica dei massimi produttori di video a luci
rosse ci sono appunto gli USA: negli States
viene realizzato un film pornografico ogni
39 minuti. Tra i vocaboli più ricercati su
Internet al primo posto figura la parola sex
con 75.608.612 di clic. Per quando riguarda il panorama italiano invece, una ricerca
Eurispes (2004) afferma che gli italiani che
usufruiscono del porno sono 9 milioni, con
un giro di affari di 993 milioni di euro, destinato a salire negli anni a venire. Le moderne
tecnologie (pc e telefoni cellulari che sfruttano la connessione wireless) permettono
di poter fruire di Internet in qualsiasi momento. È il caso di YouPorn, sito pornografico gratuito che permette di fruire di brevi
spezzoni tratti da film hard ma soprattutto di
condividere anche i propri filmati amatoriali.
Fornisce anche una chat room, un servizio
di appuntamento tra gli utenti e uno spazio
webcam chiamato YouPorn Mate. Nato nel
2006, mutuando il proprio nome dal più famoso YouTube (senza esserne correlato), è
risultato nell’agosto 2009 il sito porno più
popolare al mondo ed il 47.mo nella classifica generale. Attualmente la pornografia
“è oggetto di un mercato accessibile a
tutti, un mercato di massa. È diventata un prodotto da supermercato” (Ovidie,
2002, p. 53). La pornostar francese ci tiene
ad effettuare un distinguo tra ciò che lei
stessa considera “cinema pornografico”
(visto come un genere) e “materiale pornografico”, inteso come “l’insieme di foto
e film non professionali, il materiale per
la masturbazione su Internet, i peep-show,
e tutto quello che circola sotto banco”.
Viste le cifre riportate in precedenza,
sembra che le definizioni e le classificazioni
sembrano interessare più gli studiosi che i
consumatori.
Per quanto “osceno”, “torbido” o “immorale”, evidentemente il mondo della pornografia attrae. E tanto. A tal punto da diventare
una dipendenza vera e propria. È il caso della pornodipendenza, una behavioural addiction che fa parte del più esteso ambito della
dipendenza sessuale. Secondo Goodman
(1998), chi ha sviluppato una sexual addiction segue uno schema comportamentale
caratterizzato da due elementi chiave:
la continua incapacità del soggetto di
controllare il comportamento sessuale;
la persistenza del comportamento sessuale nonostante possibili conseguenze dannose.
Il concetto di dipendenza racchiude al suo
interno sia la caratteristica primaria della
compulsione sessuale presentata da Coleman (1986, 1987), ovvero l’utilizzo di
comportamenti sessuali per sfuggire dal
dolore emotivo e dai sentimenti negativi,
che quella dell’impulsività sessuale messa
in evidenza da Carnes (1989), ovvero l’uso
del sesso come mezzo per appagare i propri
bisogni insoddisfatti. È importante sottolineare come la pornodipendenza intacchi molti
aspetti della vita di un individuo: rapporto
col partner, sfera sessuale, rapporti amicali
e sociali, produttività e rapporti sul lavoro.
In particolare Punzi (2006), nel libro in cui
racconta la propria pornodipendenza, espone quali siano le conseguenze derivanti da
un prolungato utilizzo di pornografia: calo
del desiderio sessuale verso il partner; impotenza (o pseudo-impotenza) di fronte ad
una donna reale; possibilità di erezione ed
eiaculazione solo in presenza di materiale pornografico; forte dolore al momento
dell’eiaculazione; ingrossamento (temporaneo) del pene; visione delle donne reali
come oggetti pornografici. La masturbazione
di fronte al materiale porno dura per ore,
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