100% Fitness Mag - Anno VI Dicembre 2012 | Page 50
100% FITNESS MAGAZINE
LOGOPEDISTA
Le paralisi
cordali
T
onante come un trombone o acuta fino al punto
di far gonfiare e scoppiare un uccellino (come
accade a Fiona che canta “It Is You I Have Loved”,
in Shrek I), la voce è una magia! Si modifica e
cambia con il nostro umore e dice tanto di noi…a volte
molto più delle parole. Riempiamo stanze e locali, inondiamo interlocutori delle onde sonore che produciamo e
che per eccellenza ci rendono, nella maggior parte dei
casi, “animali sociali”.
Ma come avviene questo miracolo? Qual è il motore? Tutto
parte chiaramente dalla nostra volontà (quindi, come sempre, riceviamo il comando per parlare, urlare o cantare dal
Sistema Nervoso Centrale) che intima alle nostre sorprendenti corde vocali di vibrare e trasformare un semplicissimo
e, direi, banale soffio espiratorio, in voce.
Delicate come foglioline tenere di primavera, le corde
vocali sono custodite e protette da uno “scudo”,
parte della laringe, che inoltre contribuisce a veicolare il passaggio dell’aria. La laringe è un organo
cavo che si trova nel collo; più grande nell’uomo, crea
una prominenza nota come il “pomo d’Adamo”. Oltre a
quella vocale, la laringe svolge un’importantissima funzione (assolutamente prioritaria e vitale) di protezione
delle vie aeree durante l’atto della deglutizione. Infatti,
si chiude come una saracinesca (mediante il movimento
dell’epiglottide) per impedire al bolo alimentare di entrare
in trachea, durante la deglutizione dei cibi; ricorre, invece,
alla tosse per consentirne l’espulsione. La laringe, inoltre,
svolge un ruolo decisivo durante lo sforzo fisico: possiamo facilmente renderci conto che ci prepariamo al lavoro
muscolare (anche non particolarmente impegnativo, come
svitare un barattolo che oppone resistenza o alzare una
cassa dal pavimento) serrando la gola. Qui la laringe svolge
un’importante funzione valvolare, non diversamente da
quanto avviene per espletare funzioni fisiologiche quali il
parto, la defecazione o la minzione.
Le corde vocali sono quindi contenute nella laringe e la
loro motilità è assicurata dal nervo laringeo superiore ed
inferiore (nervo ricorrente). Una lesione di tale nervo causa
paralisi cordale periferica (distinta dalla paralisi centrale
che, invece, risulta conseguente ad un danno dei centri
motori corticali).
Il soggetto con paralisi laringea periferica denuncia
perdita o grave alterazione della voce (disfonia); possono essere presenti difficoltà ad ingoiare (disfagia) o deficit
respiratorio (dispnea).
Avendo un decorso molto più lungo, il nervo ricorrente
è più frequentemente coinvolto in eventi paretici (paralisi
Dottoressa
Mariarosaria
D’Esposito
Laureata in Logopedia
presso l’Università di Napoli Federico II. Disponibile
telefonicamente Giovedì
e Sabato dalle 09.00 alle
13.00 - Cell. 338.3191494
ricorrenziali). Le cause in assoluto più frequenti sono le
lesioni accidentali nel corso di interventi chirurgici al torace
o alla tiroide. Può infatti accadere che, dopo un intervento
di asportazione di asportazione di noduli alla tiroide, il
paziente si ritrovi completamente afono. La paralisi cordale
può essere causata, inoltre, da stati infiammatori e traumatici o compressione del nervo durante il suo decorso.
Più rara la paralisi cordale bilaterale interessa entrambe le
corde vocali. In tal caso la glottide assume una condizione
cosiddetta “cadaverica”: le corde vocali risultano immobili
ed è presente totale afonia. Tale condizione può richiedere
l’esecuzione di un intervento di tracheotomia d’urgenza, al
fine di creare un’apertura (attraverso il collo) che consenta
un accesso per la respirazione e/o una via di fuga per la
rimozione del cibo, in caso di ab ingestis.
Un quadro sicuramente più comune è rappresentato
dalla paralisi cordale monolaterale: la corda vocale
interessata perde la capacità di vibrare (rimanendo fissa ed
atrofica) oppure vibra in maniera anomala. La voce risulta
debole e soffiata ed il soggetto presenta difficoltà nel parlare
o nel raggiungere un’intensità vocale sufficiente.
La rieducazione funzionale in caso di paralisi laringea deve
essere tempestiva (non oltre la terza settimana) per evitare
il degenerare della condizione.
Il programma terapeutico personalizzato prevede innanzitutto l’impostazione del corretta modalità respiratoria (per
migliorare la capacità di gestione dell’aria e potenziare
il soffio espiratorio) e l’assunzione di posture facilitanti.
Successivamente verranno effettuati esercizi (di natura
tensoria ed adduttoria) miranti a colmare lo spazio glottico,
mediante il potenziamento della capacità vibratoria da
parte della corda sana.
Ad oggi la terapia logopedica nelle paralisi cordali
rappresenta uno strumento valido, efficace ed importantissimo per il ripristino dei parametri vocali e respiratori e per renderli quanto più approssimabili alla normalità.
E per l’uccellino di Fiona? Niente da fare!!!
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