100% Fitness Mag - Anno VI Dicembre 2012 | Page 22
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CARDIOLOGO
L’ambulanza per la defibrillazione precoce sul campo di gara diventa
una necessità per attuare la prevenzione secondaria della morte
cardiaca improvvisa dell’atleta
idoneità all’attività sportiva agonistica e per il monitoraggio di quei pazienti con cardiopatie che vogliono praticare
dello sport a livello non agonistico.
I recenti episodi di morte improvvisa del calciatore
Piermario Morosini, del pallavolista Vigor Bovolenta
e del nuotatore olimpionico Dale Oen hanno rinnovato
l’interesse dei media e della classe medica sul problema
su come prevenire tali eventi drammatici. Grande interesse
è stato posto sul ruolo dello screening medico-sportivo,
sulla valutazione mirata alla precoce identificazione di
quelle malattie cardiovascolari responsabili della morte
improvvisa sul campo, per poter impedire o perlomeno
ridurre questi eventi.
Malgra do i suaccennati sforzi della Medicina dello Sport a
verificare l’idoneità degli atleti professionisti può capitare
che qualche grave patologia cardiaca possa sfuggire anche
agli occhi attenti degli specialisti. Il caso del calciatore
Antonio Cassano ne è un esempio, di una patologia
non individuata nei controlli, che pure ne avrà avuto negli
anni passati, e scoperta solo dopo quel brutto episodio di
malessere nel corso della partita lo scorso anno. Era portatore di una alterazione congenita che viene chiamata
“forame ovale aperto”, in sigla cardiologica Pfo.
E’ una patologia abbastanza diffusa e si calcola che circa il
25 per cento della popolazione adulta ne sia interessata. E’
un difetto che consente al sangue di spostarsi da un atrio
all’altro del cuore senza passare per il ‘filtro’ fisiologico
costituito dai polmoni. Ha una causa spesso misconosciuta
e quindi imprevedibile che dipende da un piccolo difetto
anatomico congenito del cuore. Si tratta di un piccolo foro
del setto, che è la parete che divide il cuore in una parte sinistra ed una destra e con gli atri sopra ed i ventricoli sotto.
Questa piccola comunicazione tra i due atri è presente alla
nascita, residuo della diversa circolazione del sangue allo
stato embrio-fetale, ma nei primi giorni di vita tende spontaneamente a chiudersi. Se ciò non avviene può accadere
nell’età adulta che microtrombi (piccoli grumi di sangue)
magari formatisi in seguito a traumi toracici o alterazioni
del ritmo, possono passare indisturbati dal sangue venoso
dell’atrio destro al sangue arterioso dell’atrio sinistro e
andare ad ostruire il flusso in qualche arteria; se avviene
nel cervello si manifesta l’ischemia cerebrale (ictus). In
tal caso la sintomatologia complessa che si può verificare
è data da vertigini, turbe visive, incapacità nel parlare e
difficoltà motorie e fa ipotizzare subito, come nel caso di
Antonio Cassano, ad un ictus cerebrale.
Quando si scopre tale alterazione cardiaca e si ritiene opportuno intervenire i Cardiologi emodinamisti, che sono
quelli che praticano le coronarografie ed altre indagini su e
all’interno del cuore, intervengono a “cielo chiuso”, cioè
senza aprire il cuore, ma mediante un piccolo catetere
riescono a raggiungere il forellino all’interno del cuore
e chiuderlo applicandovi una mini-ostruzione fatta a tipo
“doppio ombrellino”, che viene posizionato a livello del
foro. Una parte dell’ ”ombrellino” si apre subito all’uscita
del foro e l’altra all’ingresso ottenendo una sicura e permanente chiusura. Naturalmente va anche detto che tali
rimedi cardiologici vanno sempre controllati nel tempo e
certamente chi è stato sottoposto ad un intervento del
genere può praticare una normale attività, anche motoria
e sportiva, evitando condizioni stressanti e traumatizzanti.
Infine a proposito di cuore, pallone e sport non possiamo esimerci dal considerare anche un aspetto, quello
dello spettatore, di colui che da tifoso partecipa alle
buone e cattive peripezie al seguito dei propri beniamini: partite di calcio, pallacanestro, gare di tennis, nuoto
e così via. Sottoporsi a stress psico-fisici, che certamente
impegnano innanzitutto l’apparato cardiovascolare, non è
consigliabile a chi ha già avuto una situazione impegnata sotto questo profilo: precedente episodio infartuale o
ischemico cardiaco o cerebrale, una pressione arteriosa
elevata e non controllata, un’aritmia cardiaca (extrasistoli,
fibrillazione atriale, episodi di scompenso). Da lontano con
i mezzi televisivi a disposizione oggi il tifoso può vedere
quanto gli sta a cuore. Tuttavia per i casi suaccennati si
consiglia sempre una minore partecipazione e interessamento agli eventi, anche da lontano, controllando periodicamente le condizioni di salute e la somministrazione al
momento della visione di un blando ansiolitico o sedativo
e, in mancanza, di una buona tazza di camomilla seduto
in una comoda poltrona.
Antonio Cassano era portatore di una alterazione cardiaca congenita
al cuore mai rilevata. Solo a seguito di un grave malessere durante una
partita lo scorso anno venne poi evidenziata la malformazione.