100% Fitness Mag - Anno VI Dicembre 2012 | Page 20
100% FITNESS MAGAZINE
CARDIOLOGO
CUORE, PALLONE
E ALTRI SPORT
L’
attività del fitness sportivo non è un’optional ma
una vera e propria prevenzione dalle malattie
per un corpo sano, per non parlare della ginnastica riabilitativa. Tale affermazione è ormai
riconosciuta da moltissimi studiosi e medici, tanto che
v’è chi ritiene che una continua e corretta attività fisica
allunga la vita.
Ora senza esagerazioni cerchiamo di dare delle spiegazioni
perché l’attività sportiva fa bene all’organismo ma talvolta
può essere anche nociva. Intendiamo riferirci in quest’ultimo caso a coloro che praticano uno sport impegnativo
amatoriale o da professionisti.
L’attività fisica quando è fatta sistematicamente due
tre volte nella settimana di certo consente una migliore
funzionalità del proprio organismo, dall’apparato cardiocircolatorio, respiratorio, metabolico, muscolare e osteoarticolare. Va fatta iniziando gradualmente, evitando in
un primo momento sforzi muscolari intensi e continui.
I soggetti sedentari, che non praticano alcuna attività
motoria, quando iniziano un tipo adeguato di ginnastica
avvertono una condizione psico-fisica migliore. Il movimento determina un senso di benessere, combatte l’insonnia,
mantiene un peso ideale e allontana disturbi respiratori e
gastrointestinali, che il più delle volte interessano i fisici
deboli. Dal punto di vista metabolico l’attività muscolare
favorisce il metabolismo generale, specie dei grassi e zuccheri ingeriti. Riduce perciò la glicemia nei diabetici,
favorendo l’assorbimento degli zuccheri nei tessuti. La pressione arteriosa per coloro che hanno valori sui 130-140 di
massima e 80-85 di minima può diminuire, mentre per chi
ha valori pressori più elevati sui 160-170 di massima e 95100 di minima inizialmente può evidenziarsi un aumento;
in seguito con un’attività fisica moderata può aversi una
riduzione dei valori alti. E questo a parte gli effetti positivi
della terapia antiipertensiva con i farmaci.
Le condizioni polmonari, specie nei sofferenti di processi
broncopolmonari, ne beneficeranno se vengono effettuati
ampi atti respiratori. Ciò consente una migliore ossigenazione del sangue nei polmoni, che poi raggiungerà il cuore
e da qui si porterà in tutti gli altri organi; inoltre con l’ampia
espirazione (che si fa quando cacciamo fuori l’aria) si ha
una rapida espulsione dell’anidride carbonica, prodotto di
rifiuto dell’organismo. Il cuore, che funziona da pompa, nel
tempo migliora il suo tono con la riduzione della frequenza ed aumento della “portata cardiaca”, che è la quantità
di sangue immesso nel tempo nel circolo arterioso, aortico.
Anche l’apparato muscolare generale migliora con lo sport
il suo tono per l’arrivo di sangue ossigenato; così per l’ap-
Dottor
Vittorio Fabbrocini
Cardiologo internista, è
stato Primario ospedaliero
e poi Cardiologo
ambulatoriale a Napoli.
Giornalista pubblicista, già
Redattore scientifico de IL
MATTINO di Napoli
Cell. 338.4086506;
[email protected]
parato scheletrico nel tempo evita i rischi dell’osteoporosi,
che è la decalcificazione delle ossa, specie nelle persone
anziane. Va detto che per ottenere dei buoni risultati da
questa attività occorre praticarla con assiduità, non meno
di due o tre volte nella settimana, e non a distanza di
molto tempo.
Ma se questi sono i vantaggi per chi fa della ginnastica libera o con attrezzi o pratica uno sport, come la
corsa moderata tipo jogging, bicicletta, calcio, tennis e altro,
quelli che praticano uno sport intenso o da professionisti devono attenersi a degli accorgimenti o protocolli che
sono l’adattamento allo sforzo, con allenamenti graduali.
Altrimenti si potranno verificare manifestazioni di calo di
peso corporeo, abbassamento improvviso della pressione
arteriosa, con collassi, perdita di coscienza e disturbi gastrointestinali. E ciò per l’intolleranza della pompa cardiaca
a sostenere sforzi impegnativi. Con adeguati e progressivi
allenamenti il cuore subisce nel tempo un ingrandimento
delle sue pareti (ipertrofia) e si ha il cosiddetto “cuore dello
sportivo”, capace di sostenere gli intensi sforzi e che non
è patologico, cioè segno di malattia.
A tal proposito per questo tipo di sport, amatoriale o da
professionisti, è necessario innanzitutto un controllo
specialistico cardiologico prima di iniziare qualsiasi attività, riferendo innanzitutto al medico una precisa
“anamnesi”, cioè le precedenti e attuali condizioni di
salute, non trascurando sintomi o segni anomali che possono avere una importanza notevole per una diagnosi
di disturbi cardiologici. L’esame verrà completato oltre
che con indagini ematologiche anche con un elettrocardiogramma a riposo e dopo sforzo ed ecocardiogramma.
Sarà poi lo specialista cardiologo a stabilire l’idoneità a quel
tipo di attività sportiva oppure a chiedere ulteriori indagini
cardiologiche presso un Centro specializzato di Medicina
dello Sport. Attualmente esistono delle linee guida della
Società dei Cardiologi dello Sport (LOCIS), aggiornate al
2009, a cui i Cardiologi si attengono per il rilascio della
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