100% Fitness Mag - Anno VI Dicembre 2012 | Page 12
SCOPERTE
SCIENZA
ALIMENTAZIONE
ADDIO PRANZO E CENA,
IL 26% DEGLI ITALIANI
PREFERISCE LO “SPUNTINO”
SALUTE
CURIOSITÀ
PRESSIONE
ALTA?
ECCO I 6 CIBI
PIÙ SALATI
Il pane, appunto: appetitoso, tanto più quando è ben
condito. Eppure ne basta poco
per far sballare il conto giornaliero. Una
fetta contiene 230 milligrammi di sodio, il 15% di tutto quello consentito
durante un’intera giornata.
1.
Carne lavorata: un altro
pericolo per le arterie arriva
dalla carne lavorata, come i
salumi. Anche in questo caso l’affettato può far salire il livello di guardia.
Persino la carne bianca, “light” sul
fronte dei grassi, può nascondere più
sodio di quanto si creda, anche 1.000
milligrammi a porzione.
2.
Panini e sandwich: stessa
regola di prima, con in più
l’aggravante della combinazione di pane e carne lavorata, un mix
di prodotti già salati di per sé a cui si
aggiungono le salse. Alla fine si può
arrivare a sforare i 1.500 milligrammi
di sodio.
3.
Cambiano le abitudini alimentari. Pranzo e cena sempre più
soppiantati dallo spuntino: è
infatti entrato regolarmente nelle abitudini del 26 per cento degli italiani, 13,2 milioni, spesso
in sostituzione del pasti tradizionali. E sfiorano i 28 milioni
quelli che saltuariamente si
nutrono a snack e merendine. É quanto emerge da un’indagine Coldiretti Censis che
evidenzia un profondo cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani, con la tendenza
a frammentare l’alimentazione
durante il giorno.
A fare lo spuntino - spiega Coldiretti - sono soprattutto le
donne, i più giovani e i single
con frutta, yogurt e cracker
che si classificano come gli
alimenti più gettonati. Un
esempio paradigmatico - sottolinea Coldiretti - è anche quello dell’aperitivo, sorta di rito
sociale che si sta diffondendo
un po’ ovunque nel territorio
12
100% FITNESS MAGAZINE
nazionale, spesso in sostituzione della cena. Si è così andata
formando un’ampia offerta fatta di locali ad hoc che offrono
la cosiddetta happy hour. Da
Milano a Torino a Roma l’aperitivo, i luoghi in cui incontrarsi
per farlo, sono diventati un pilastro della relazionalità.
Un duro colpo alla divisione
classica dei pasti - aggiunge
Coldiretti - viene però anche
dai ritmi di lavoro con 7,7 milioni di italiani che si portano al
lavoro il cibo preparato in casa
e di questi 3,7 milioni lo fanno regolarmente. La distanza
tra l’abitazione ed il luogo di
lavoro ed una diversa distribuzione degli orari di lavoro
hanno favorito la ‘destrutturazione’ dei pasti. Su tutto questo si è inserita peraltro - conclude Coldiretti - la crescente
attenzione agli aspetti salutistici
dell’alimentazione, con 16,9
milioni di italiani che dichiarano di seguire una dieta.
Pollo: in questo caso molto dipende dalla cottura. Ad
esempio, il pollo arrosto,
quello che arriva dal girarrosto del supermercato o della rosticceria, è spesso
insaporito - questa è la sua forza - con
buone dosi di sale ed erbe aromatiche.
Basterebbero le erbe aromatiche, invece, per avere il sapore, senza bisogno
del sale. Provare per credere
4.
Zuppe: minestroni e zuppe
fatte in casa hanno il pregio di
essere confezionate fresche e
condite con il giusto equilibrio di condimento. Quelle in scatola, già pronte,
sfuggono alla regola e possono contenere anche 900-1000 mg di sodio.
5.
Pizza: l’abbiamo tenuta per
ultima, ma che sia margherita
o capricciosa, il più delle volte è l’impasto a fare la differenza. Con
due tranci si è già oltre i 700 mg di sodio. Senza dimenticare che quello che
c’è sopra può aumentare (e di molto)
il tenore di sodio finale.
6.