100% Fitness Mag - Anno VI Dicembre 2012 | Page 118

100% FITNESS MAGAZINE li vediamo nelle torce, in forma di strisce vengono usati sotto ai pensili delle cucine, all’interno degli armadi e timidamente comincia ad apparire in commercio qualche lampadina. In realtà le migliori aziende italiane del settore, in primis l’Artemide, hanno già in produzione sia lampade da tavolo che da terra, da parete, a sospensione nonché sistemi di proiettori e faretti con sorgenti led. La tecnologia led non è semplice, inoltre il rapporto in watt tra una fonte luminosa a incandescenza e una a led varia tra 1:5 e 1:7 il che significa che per ottenere la stessa luminosità di una lampadina alogena, occorrono molti led. Nonostante tutto, nemmeno possiamo affermare che i led attuali rappresentino la perfezione, la loro luce possiede il limite di avere un tipo di emissione piuttosto fredda. Il parametro della temperatura della luce, che può essere calda o fredda e si esprime in kelvin, non basta a caratterizzare una sorgente che fornisca all’occhio umano una percezione ottimale dei colori e generi il tipo di luce che conferisce all’ambiente quel senso di calore che mette il fruitore a proprio agio. In pratica anche se i led “warm white” scendono fino a 2600K e quindi dovrebbero generare una luce calda, a parità di temperatura una lampada a incandescenza produrrà sempre una luce più gradevole e riposante. Per questo motivo, quando al Modulo progettiamo l’illuminazione di un appartamento ma anche di un locale pubblico, utilizziamo le lampade a led sempre in combinazione con alogene, se si tratta di un’abitazione e con ioduri metallici se di un ambiente pubblico, come un ufficio, un albergo o un negozio. Queste combinazioni rappresentano il connubio ideale in termini di resa luminosa, confort ambientale e risparmio energetico, sempreché il progetto illuminotecnico sia eseguito con la dovuta perizia. Le lampade a led non sono tutte uguali e anche in questo campo le differenze di qualità sono evidenti, il che vuol dire con un banale esempio, che una striscia di led economici presenterà nel tempo visibili e antiestetiche differenze nella tonalità e nell’intensità della luce emessa dai singoli componenti. Altro aspetto è l’alimentazione, lavorando in bassa tensione è sempre necessario un alimentatore e se si sbaglia per errore di calcolo o per bassa qualità, le lampade possono presentare l’effetto flicker cioè un antipatico sfarfallio. In definitiva, in attesa del prossimo step, già in fase di studio da qualche anno e cioè la tecnologia OLED (organic led), sarà il tempo e l’evoluzione dei prodotti led che li renderà sempre più economici, a correggere l’errore commesso con l’abbandono delle vecchie lampadine e con l’incauta promozione delle LFC, di cui dobbiamo sapere che il risparmio ottenuto non compensa alla resa dei conti, i danni che stiamo tutti subendo. Se si sia trattato di decisioni scaturite da semplice incompetenza o da pressioni economiche è un aspetto relativo che però mi induce una riflessione: in Italia siamo tutti indignati e con ragione, per gli sprechi e i costi eccessivi della politica, ma c’è qualcos’altro di cui non si parla mai. E sono le esorbitanti spese che tutti noi cittadini UE sosteniamo per il mantenimento di svariate migliaia di burocrati, che dislocati tra Bruxelles, Strasburgo e altre gradevoli città del circuito amministrativo europeo, passano il tempo a occuparsi di problematiche in massima parte futili o del tutto irrilevanti, specie se viste nell’ottica di un momento di crisi come quello attuale. Ecco, questo è un costo che vorrei presto vedere contestato e cassato. 118