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PSICOPEDAGOGISTA
cani, gatti o scimmie..) per parlare
di sesso e comportamenti amorosi,
quando invece sarebbe opportuno
esprimersi di fronte ai propri figli con
chiarezza e correttezza fin da quando
pongono le prime domande e anche
quando sono più grandi.
La sessualità va presentata in maniera semplice come un comportamento per stare vicini, per volersi bene e stare bene, per costruire una
coppia, una famiglia e far nascere dei
bambini. Spiegate ai vostri figli, senza
reticenze o esempi lontani e assurdi,
come avviene il concepimento, che
cosa è l’amore, come ci si vuole bene
e quanto si sta bene nel volersi bene.
Raccontate che baci, carezze e forti
abbracci fanno parte dell’amore, che
quando si è piccoli hanno un certo
significato mentre quando si è più
grandi si fanno più forti e più intensi.
Se vogliono sapere di più, raccontate ancora: la vostra storia d’amore,
innanzi tutto. Raccontatela come se
fosse una fiaba, descrivete le sensazioni di allora e di oggi, il batticuore che
avevate, il primo abbraccio e il primo
emozionante ‘amore’. Spiegate che
quell’amore lo proveranno anche loro
quando saranno più grandi.
Ricordate che raccontare la propria storia d’amore ai figli ha effetti assai benefici e positivi. Non
solo essi capiranno al volo il senso
dell’affettività e della sessualità, anche se con toni più edulcorati che
reali, ma si sentiranno orgogliosi di
essere stati generati da quei forti abbracci. In questo modo sarà anche
più facile la non disgiungere sessualità dall’affettività (il sesso separato
dall’amore, un aspetto su cui è bene
essere sempre accorti) e proporre una
visione positiva del rapporto tra uomo
e donna, mettendo in risalto il rispetto, la parità e la possibile complicità.
Nessuna reticenza dunque. Nessun imbarazzo e niente api. Non bisogna permettere che bambini e ragazzi
si costruiscano le risposte da soli con
il pericolo di convincersi di visioni
distorte, rocambolesche e parziali a
proposito di sessualità e del rapporto uomo-donna, che resta di per sé
problematico.
Se naturalezza, chiarezza e disponibilità sono le parole d’ordine da tenere
presenti per rispondere alle domande dei vostri figli sulla sessualità, per
quanto riguarda i vari comportamenti
da tenere al loro cospetto (nudità, bagno, passionalità, ecc.) sono necessarie alcune precisazioni e qualche
istruzione per l’uso.
Da un eccesso di inibizione e vergogna si rischia infatti di passare a una
forma troppo ‘allegra’ ed esibita della sessualità. Se infatti l’educazione
all’affettività e alla sessualità costituisce una scoperta entusiasmante, bisogna anche proteggerla da eccessive
intrusioni. Alcuni genitori, ritenendo
che sia una cosa naturale, giusta e al
passo con i tempi, esibiscono senza
veli nudità e a volte anche atteggiamenti passionali al cospetto dei figli,
che restano spesso perplessi. Questo
è da evitare, come sono da evitare le
porte del bagno e delle camere sempre aperte, senza riguardo per chi
entra e chi esce, o le docce fatte insieme anche quando i figli sono ormai
grandi o le appassionate effusioni a
poca distanza da un figlio impegnato
nei compiti. Non è una questione di
decenza o di etica. Mantenere confini
appropriati e proteggere l’intimità vostra e quella dei figli significa piuttosto
ribadire l’importanza della sessualità
come atteggiamento da coltivare con
desiderio, rispetto, intimità e discrezione e non sminuirla come un com-
portamento tra gli altri, da consumare
in qualsiasi frangente.
Troppa vicinanza e intimità con
i figli possono inoltre confonderli nel loro percorso di sviluppo
dell’affettività. Essa infatti, pur partendo da un forte attaccamento con
le figure genitoriali, devono gradualmente spostare le energie, le passioni
e le pulsioni erotiche verso persone
diverse dai genitori.
Qualora questo spostamento fosse
reso difficile da atteggiamenti promiscui t