100% Fitness Mag - Anno VI Agosto 2012 | Page 36

100% FITNESS MAGAZINE PSICOPEDAGOGISTA Il viaggio della vita… (…continuazione del numero precedente) Dottoressa Bianca Pane Laureata in Filosofia e Psicopedagogia presso l’Università di Napoli Federico II, specializzata in Gestalt Counseling Bioenergetica e Terapie Olistiche Cell. 393.9315564 Imparare a essere responsabili delle proprie emozioni S in da piccoli, di solito, siamo responsabilizzati per ciò che facciamo e non per ciò che sentiamo, che proviamo dentro. Siamo abituati a essere responsabili del lavoro, dei comportamenti quotidiani, di ciò che diciamo. Ma essere consapevoli delle proprie emozioni significa diventare liberi. Liberi di provare ciò che desideriamo, liberi dagli altri, liberi soprattutto di non sentire ciò che gli altri vorrebbero che noi sentissimo. Riconoscere che nessuno può farci sentire in un modo che noi non desideriamo. Purtroppo, invece, molti di noi sentono ciò che gli altri si aspettano che sentano, ciò che gli altri li hanno addestrati a sentire. Naturalmente dobbiamo tenere conto degli altri, ma non dobbiamo dimenticare di dover rispondere a Dio, non agli altri. O meglio, dobbiamo tenere conto degli altri, ma in quanto anch’essi figli di Dio, in quanto portatori, come noi, di divinità. Ma il nostro Dio ci lascia liberi, non ci costringe a sentire ciò che noi non vogliamo. È soprattutto questa società invece, fortemente invasiva e persuasiva con i suoi potentissimi mezzi di comunicazione di massa, a determinare le emozioni di ciascuno di noi! Questi ultimi infantilizzano l’individuo, lo fanno regredire, lo bloccano nelle sue nevrosi per poterlo controllare, cosi da potergli vendere ciò che i grossi gruppi multinazionali hanno prodotto, ciò che hanno programmato di fargli consumare. La maggior parte di noi crede di provare emozioni autentiche, ma esse sono, in realtà, indotte da altri, soprattutto dai messaggi televisivi. Ci si veste, si mangia, ci si comporta in coppia come dice la moda del momento, come dicono le trasmissioni televisive più seguite, come mostrano i personaggi più popolari dello spettacolo e dello sport. E, prima ancora, come abbiamo visto reagire i nostri genitori. Solo un attenta e profonda analisi di noi stessi ci fa scoprire che le emozioni che proviamo non sono nostre. Ma di nostra madre. Di nostro padre. Quante volte ci comportiamo con il nostro partner o con l’altro sesso come abbiamo visto fare dal genitore del nostro stesso sesso! Abbiamo perso il rispetto di noi stessi. O non l’abbiamo mai avuto. Viviamo in una umanità disumanizzata, spezzata, non autentica, in continuo delirio di onnipotenza, sempre più fuori dai limiti naturali, edonistica, non spirituale, alla ricerca spasmodica del fuori di sè, non del dentro di sé. Un’umanità che non riconosce la presenza di Dio all’interno dell’uomo perché è abituata a cercarlo fuori, in cielo o in terra. Ma non dentro di sé. Nella propria carne, nella propria personalità, nella propria anima. Noi, oggi, amiamo come gli altri ci dicono di amare, o come si aspettano che noi amiamo. Non ci concediamo di essere autentici perché non riconosciamo ancora con chiarezza che Dio ci ha fatti unici ed irripetibili. Unici e irripetibili in 36