100% FITNESS MAGAZINE
FARMACISTA
I motivi di
una protesta
Dottor
Giuseppe De Simone
Laureato presso l’Università di
Napoli Federico II in Scienze e
Tecniche delle Piante Officinali.
Disponibile telefonicamente
Mercoledì dalle 13.00 alle
16.00 - Cell. 335.5302988
L
e farmacie italiane, tutte, tranne naturalmente quelle in servizio obbligatorio, hanno chiuso per un giorno
per gridare forte un allarme. Il servizio sanitario, con una serie continua di attacchi, tagli e prelievi alle farmacie, di fatto
sta mettendo le stesse in condizioni di non
poter più erogare il servizio farmaceutico.
Negli ultimi anni la farmacia ha cominciato
ad allargare l’ offerta al cittadino con una
serie di servizi importantissimi ed altrettanto graditi dai pazienti, come quello della
prenotazione di esami e visite specialistiche,
delle autoanalisi di prima istanza e di assistenza socio-sanitaria al paziente stesso.
Naturalmente sempre più specializzati ed
efficaci dispensatori di farmaci e di dispositivi medici anche per conto di Asl ed ospedali,
perfettamente integrati nel servizio sanitario
nazionale, rappresentando presidio fondamentale impegnato nella tutela della salute
pubblica. Per fare questo si sono organizzati
in team di professionisti sempre aggiornati,
motivati e pronti a cogliere le nuove esigenze di assistenza e servizio alla popolazione.
Si vedono però sempre più stretti nella morsa di tagli e prelievi che non garantiscono
le risorse necessarie per dare servizio. Per
giunta a Napoli si aggiunge l’ insopportabile onere di dover attendere anche un anno
per essere rimborsati da regione e Asl, costringendo i titolari di farmacia a ricorrere
ad onerosi interessi bancari che erodono
completamente gli utili dell’ azienda. Non
a caso Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, ed Enzo Santagada, presidente dell’ Ordine dei Farmacisti di Napoli,
hanno voluto attirare forte l’ attenzione di
tutti, attuando per ben 8 giorni, uno sciopero della fame. Estrema forma di protesta che
significava voler chiaramente comunicare
la matematica impossibilità della rete delle
farmacie di sostenersi.
Nel sit-in di protesta organizzato giovedì
scorso sotto il palazzo della regione a via
Santa Lucia hanno manifestato anche collaboratori farmacisti e personale non laureato delle farmacie che vedono diventare
sempre più forte il rischio occupazionale.
Le farmacie protestano perché si vedono costrette a ridimensionare i propri organici e
non perché difendono posizioni lobbistiche.
Le farmacie in questi anni non hanno licenziato non perché non vi fosse la necessità,
ma perché i collaboratori in farmacia hanno
un volto ed un nome, e con essi il servizio
farmaceutico intendono svolgerlo con impegno, professionalità e dedizione, ma non
possono permettersi ulteriori sacrifici. Questi i motivi della protesta.
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