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le; d’altro canto, in quanto creature
sociali, abbiamo un bisogno emotivo
della luce più morbida, più tenue che
possono offrire le fonti artificiali.
Infatti, la nozione della casa come
rifugio è associabile alle fonti di luce
artificiale (come il lume da tavolo con
il paralume, il lume da comodino, le
candele sul tavolo da pranzo ecc) ma
comunque cooperante con la luce naturale per buona parte della giornata.
Infatti, alla base di ogni progetto di
illuminazione artificiale c’è interazione tra la luce che entra dalla finestra
e le illuminazioni artificiali alle quali
ci affidiamo per svolgere le mansioni
quotidiane nel nostro spazio domestico. Per cui, il requisito minimo
delle fonti artificiali, è che questi adempi in modo adeguato
alle ore serali o nei casi in cui
la luce naturale si riveli insufficiente, senza provocare, ovviamente, abbagliamento.
Nei secoli passati, questo atteggiamento verso la luce, sia naturale che
artificiale, è cambiato continuamente, non solo per il progresso tecnologico o di puro vezzo ma anche per
ragioni legate ad epoche consacrate
alla ragione e alla ricerca (vedi sec.
XVII e XVIII, quando la luce era una
metafora ovvia dell’Illuminismo), a
differenza di altre epoche (esempio
quella Vittoriana) dove si aveva una
inclinazione per gli interni e gli arredi
cupi e privi di luce, perchè considerati più raffinati.
Oggi, il nostro lusso più grande è
lo spazio (vedi articolo precedente)
e l’illuminazione è un fattore che
espande lo spazio e riesce a far apparire anche gli ambienti ristretti più
generosi di quando siano in realtà.
Ovviamente non bisogna strafare illuminando eccessivamente le nostre
case, rischieremmo di privarle di mistero e atmosfera.
Bisogna saper giocare anche con il
contrasto e la modellatura che si produce con l’ombra.
Inoltre, le scelte che farete in termini
di colore ed arredo possono contribuire a massimizzare l’effetto della
luce naturale nella vostra casa. I colori, come le superfici e le finiture,
dai toni chiari restituiscono più luce
in una stanza, mentre i colori scuri
e le superfici molto lavorate tendono
ad assorbirla. Ciò non significa bandire completamente le tonalità forti, il
colore può essere introdotto con successo sotto forma di accenti e oggetti
decorativi.
Anche i dispositivi di oscuramento
delle finestre hanno un effetto diretto
sulla qualità e quantità di luce natu-
rale che una stanza riceve. Esempio:
le tende pesanti a tutta altezza con
fettucce e drappeggi che escludono
buona parte della luce, vanno bene
per ambienti poco utilizzati durante il
giorno; le tende più semplici che possono essere riavvolte completamente
a lato o in alto ammettono la massima
quantità di luce all’interno, una risorsa preziosa per le aree di lavoro come
cucina e studio.
Inoltre, oggi esistono molti prodotti
in commercio che tendono a caratterizzare le nostre case, dagli oggetti
che possono restituire un tocco di
frivolezza agli ambienti , ai lampadari
dalle espressioni scultoree. Ed ancora, le caratteristiche di trasparenza,
leggerezza e immaterialità che la luce
stessa può restituire a parti o zone
importanti della casa, possibile con
l’ausilio di pannelli retroilluminanti
che appaiono come un singolo piano
luminoso , ma abbastanza trasparente per cui la luce vi brilli attraverso.
Non da meno, per l’illuminazione di
quadri o oggetti decorati si adoperano
luci d’accento come faretti d’incasso,
luci rivolte verso l’alto o tubi luminosi nascosti.
Ora, nell’immaginare la vostra casa,
piccola o grande che sia, Vi consiglio
di immaginarla come una grande tela
tridimensionale da dipingere, non
solo con i colori ma anche con la luce
e le ombre, e per far ciò ripetetevi le
parole di E. Manet:
“In una figura, cercate la grande luce e la grande ombra, il
resto verrà da sé.”