100% Fitness Mag - Anno V Novembre 2011 | Page 82

82 100% FITNESS MAGAZINE le; d’altro canto, in quanto creature sociali, abbiamo un bisogno emotivo della luce più morbida, più tenue che possono offrire le fonti artificiali. Infatti, la nozione della casa come rifugio è associabile alle fonti di luce artificiale (come il lume da tavolo con il paralume, il lume da comodino, le candele sul tavolo da pranzo ecc) ma comunque cooperante con la luce naturale per buona parte della giornata. Infatti, alla base di ogni progetto di illuminazione artificiale c’è interazione tra la luce che entra dalla finestra e le illuminazioni artificiali alle quali ci affidiamo per svolgere le mansioni quotidiane nel nostro spazio domestico. Per cui, il requisito minimo delle fonti artificiali, è che questi adempi in modo adeguato alle ore serali o nei casi in cui la luce naturale si riveli insufficiente, senza provocare, ovviamente, abbagliamento. Nei secoli passati, questo atteggiamento verso la luce, sia naturale che artificiale, è cambiato continuamente, non solo per il progresso tecnologico o di puro vezzo ma anche per ragioni legate ad epoche consacrate alla ragione e alla ricerca (vedi sec. XVII e XVIII, quando la luce era una metafora ovvia dell’Illuminismo), a differenza di altre epoche (esempio quella Vittoriana) dove si aveva una inclinazione per gli interni e gli arredi cupi e privi di luce, perchè considerati più raffinati. Oggi, il nostro lusso più grande è lo spazio (vedi articolo precedente) e l’illuminazione è un fattore che espande lo spazio e riesce a far apparire anche gli ambienti ristretti più generosi di quando siano in realtà. Ovviamente non bisogna strafare illuminando eccessivamente le nostre case, rischieremmo di privarle di mistero e atmosfera. Bisogna saper giocare anche con il contrasto e la modellatura che si produce con l’ombra. Inoltre, le scelte che farete in termini di colore ed arredo possono contribuire a massimizzare l’effetto della luce naturale nella vostra casa. I colori, come le superfici e le finiture, dai toni chiari restituiscono più luce in una stanza, mentre i colori scuri e le superfici molto lavorate tendono ad assorbirla. Ciò non significa bandire completamente le tonalità forti, il colore può essere introdotto con successo sotto forma di accenti e oggetti decorativi. Anche i dispositivi di oscuramento delle finestre hanno un effetto diretto sulla qualità e quantità di luce natu- rale che una stanza riceve. Esempio: le tende pesanti a tutta altezza con fettucce e drappeggi che escludono buona parte della luce, vanno bene per ambienti poco utilizzati durante il giorno; le tende più semplici che possono essere riavvolte completamente a lato o in alto ammettono la massima quantità di luce all’interno, una risorsa preziosa per le aree di lavoro come cucina e studio. Inoltre, oggi esistono molti prodotti in commercio che tendono a caratterizzare le nostre case, dagli oggetti che possono restituire un tocco di frivolezza agli ambienti , ai lampadari dalle espressioni scultoree. Ed ancora, le caratteristiche di trasparenza, leggerezza e immaterialità che la luce stessa può restituire a parti o zone importanti della casa, possibile con l’ausilio di pannelli retroilluminanti che appaiono come un singolo piano luminoso , ma abbastanza trasparente per cui la luce vi brilli attraverso. Non da meno, per l’illuminazione di quadri o oggetti decorati si adoperano luci d’accento come faretti d’incasso, luci rivolte verso l’alto o tubi luminosi nascosti. Ora, nell’immaginare la vostra casa, piccola o grande che sia, Vi consiglio di immaginarla come una grande tela tridimensionale da dipingere, non solo con i colori ma anche con la luce e le ombre, e per far ciò ripetetevi le parole di E. Manet: “In una figura, cercate la grande luce e la grande ombra, il resto verrà da sé.”