100% FITNESS MAGAZINE
U
n saluto ai numerosi
lettori di 100% Fitness, rivista che ha
il grande pregio di
far luce su alcuni temi importanti riguardanti prevenzione,
attività fisica e alimentazione,
in modo semplice e alla portata di tutti.
Avendo avuto personalmente la fortuna di partecipare,
soprattutto grazie ad un mio
carissimo collega, alle ultime
convention quali RiminiWellness 2011 e il Festival del
Fitness di Roma nel 2010 ho
potuto toccare con mano quella che è l’ultima frontiera nel
campo del fitness & wellness:
l’allenamento funzionale (functional training).
Non si tratta di qualcosa di
totalmente nuovo, ma piuttosto un ritorno alle origini.
Già da qualche anno a questa
parte sono ricomparse palle di
ghisa provenienti dalla Russa,
meglio conosciuti come i Kettlebell, palle mediche, corde e
metodi di allenamento in stile
militare, o ancora, in sospensione (TRX e Flying), circuiti
di pre-atletismo e chi più ne
ha più ne metta.
Tutto questo interesse intorno al Training Funzionale ha
portato alla realizzazione di
nuovi attrezzi utili per il suddetto tipo di allenamenti. Un
esempio è la Bulgarian Bag (o
sacca bulgara), attrezzo rivestito in vinile che potremmo
definire come un antenato del
classico bilanciere. Quest’ultima non è la sola: accanto ad
essa troviamo anche la water
bag (sacca ad acqua) per esercizi propriocettivi, mirati al
miglioramento dell’equilibrio.
Prima di parlare di allenamento “funzionale”,
però, occorre che il tecnico esperto si ponga la
domanda “Funzionale a
cosa?”. Molte persone credono, infatti, che basti attingere dalla rete, magari dopo
aver scaricato qualche video
da YouTube per impostare una
seduta di allenamento “funzio-
nale”. Non è così.
Occorre specificare se l’obiettivo del nostro allenamento
sarà funzionale al potenziamento in uno sport specifico,
o mirato alla prevenzione, alla
forza, o ancora all’ipertrofia.
Ne consegue che il programma elaborato non sarà mai
una sequenza casuale di
esercizi, ma piuttosto un
adattamento alle caratteristiche del soggetto e quelli che sono i nostri reali
obiettivi.
Si rende necessario quindi
che l’utente o l’atleta (in caso
di uno sport) si affidi ad uno
specialista del movimento
umano, in possesso delle
competenze necessarie per
l’insegnamento del Functional
Training e che magari abbia
seguito qualche corso di aggiornamento sull’argomento,
essendo l’allenamento funzionale una scienza in continua
evoluzione. Purtroppo non
sempre tutto ciò avviene, con
la conseguente probabilità di
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incorrere in un infortunio.
In sintesi, potremmo riassumere i benefici del Training
Funzionale in un miglioramento in toto di tutte le capacità motorie. In particolare,
questo di tipo di allenamento
si rivela assai efficace sulle
componenti coordinative generali, quali il controllo motorio (cioè la capacità di controllare il movimento secondo
lo scopo previsto) e l’apprendimento motorio (assimilazione
e acquisizione dei movimenti)
e quelle speciali: la destrezza,
la capacità di equilibrio e di
orientamento.
Non solo. L’allenamento
funzionale può influire
anche sulle capacità condizionali (quelle organicomuscolari): forza, resistenza, velocità o rapidità.
Buon allenamento a tutti e
ricordate che all’occorrenza
anche una coppia di manubri
o un bilanciere possono diventare funzionali, ma solo se a
funzionare è l’istruttore.