100% Fitness Mag - Anno V Novembre 2011 | Page 38

100% FITNESS MAGAZINE 38 D opo la scorsa panoramica generale, possiamo ora analizzare più specificatamente le possibili deviazioni patologiche del sentimento paterno e del rapporto padre-figlio, che possono svilupparsi in eccesso (paternalismo, autoritarismo) o in difetto (debolezza). In entrambi i casi,i figli le avvertono in forma profondamente dilatata e ingrandita. L’iperprotettività paterna, deleteria quanto quella materna, non è altro che la proiezione sui figli della propria ansia e insicurezza. Infatti i padri chioccia che vogliono occuparsi di tutto sostituendosi al bambino, portano all’estremo il senso di protezione già insito in loro, impedendo naturalmente quel sano processo che rende autonomo e forte il figlio, e che è tanto indispensabile al suo inserimento nella società. Occorre ricordare che, mentre l’ansia materna può portare con sé aspetti positivi ed essere interpretata come frutto d’amore, quella paterna rischia sempre di essere trasformata dal bambino nel timore di pericoli reali, causando paure e insicurezze difficilmente rimovibili. In città, per esempio, di fronte a una prima gita in bicicletta, sarebbe auspicabile che il padre, facendosi forza, si limitasse a dare con un certo distacco le norme generali di un comportamento prudente, impersonificando i motivi della ragione e non del cuore e lasciando invece al ruolo materno quella certa dose di sospiri (mai eccessiva, però!) e di apprensione che non faranno certamente male… E così in molte altre occasioni. E’ altrettanto importante, tuttavia, che un padre apprensivo non esageri in senso contrario sottovalutando una situazione difficile e complicata. Ciò può risultare controproducente: il padre deve in ogni caso sforzarsi di dare un proprio giudizio sulla realtà esterna nella forma più obiettiva possibile, e cercare di agire di conseguenza. Per ogni padre apprensivo, purtroppo, ce n’è sempre un altro despota, che abusa della propria autorità. Parlo qui specificatamente di autoritarismo e non di autorità, che invece è una condizione necessaria allo sviluppo del bambino e al raggiungimento della sua maturità. Dal padre despota al padre crudele, poi, non vi è che un passo. Alcuni padri svalorizzano costantemente la madre, imponendo un formalismo così rigido da trasformare l’educazione in conflitto. E l’educazione, non costituendo più il frutto di una collaborazione fra genitori e figli, diventa una vera e propria prova di forza. Padri stanchi e affaticati, imponendo il silenzio con il terrore, soffocano, con il pretesto del dovere e del rispetto, ogni desiderio, ogni spinta di libertà e indipendenza, e trasformano la famiglia in una caserma senza amore. Aperto o latente, il conseguente conflitto peda- Dottoressa Bianca Pane Laureata in Filosofia e Psicopedagogia presso l’Università di Napoli Federico II, specializzata in Gestalt Counseling Bioenergetica e Terapie Olistiche Cell. 393.9315564