100% Fitness Mag - Anno V Novembre 2011 | Page 18

100% FITNESS MAGAZINE I n un mondo destinato ad invecchiare, dove la popolazione anziana sarà sempre più numerosa, il ruolo della prevenzione e l’uso innovativo della tecnologia potrà offrire validi aiuti per affrontare il futuro, creando servizi e strumenti idonei a migliorare la qualità della vita di soggetti “fragili” e disabili appartenenti alla terza età, così da consentire loro di vivere il più a lungo in autonomia. La scienza e le imprese hanno compreso l’importanza sociale di operare verso la ricerca finalizzata al miglioramento delle condizioni esistenziali dell’anziano e ancora più specificamente verso il miglioramento delle condizioni esistenziali nelle persone anziane con disabilità sensoriali. L’aspettativa di vita è in notevole aumento, dall’anno 1999 in cui l’età media è stata determinata intorno agli 80 anni, ci si aspetta per il 2050 che si arrivi ai 92 anni, e per il 2097 ai 100 anni. Pertanto, nel mondo industrializzato, l’innovazione tecnologica delle strutture sanitarie e riabilitative, ha promosso la ricerca applicativa e industriale, nonché lo sviluppo sperimentale di soluzioni finalizzate al mantenimento, conseguimento, recupero di abilità e autonomie, attraverso l’utilizzo di dispositivi e tecnologie nel campo delle disabilità sensoriali: visiva, uditiva, cognitiva e neuromotoria. L’invecchiamento si combatte ottimizzando le funzioni danneggiate con un approccio multidisciplinare, che nel caso di deficit uditivo comprenderebbe: il geriatra, l’otorinolaringoiatra, lo psicologo, l’audioprotesista, il logopedista. Le cosiddette politiche sanitarie a favore dell’anziano, devono tener conto che la vita media oggi non è legata tanto ai progressi della medicina, che sono universali, quanto ai progressi della comunità nella cura della popolazione. La prevenzione è la via meno costosa, poichè cerca di ridurre il tasso di disabilità e cronicità nelle fasce di popolazione più anziana. Nei prossimi 15 anni con l’aumento esponenziale della popolazione oltre i 75 anni, rischieremo di non riuscire a dare risposte efficaci alle aspettative di salute sul nostro territorio. E’ indispensabile ripensare radicalmente al sistema socio-sanitario apportando cambiamenti nei modelli ospedalieri territoriali, che oggi risultano anacronistici. Il problema dell’invecchiamento della popolazione non riguarda certo solamente l’Italia, ma ha una portata globale: attualmente in Europa siamo il paese con il maggior numero di anziani, dopo la Germania. Ciò che sconcerta è che alcuni anni fa gli anziani erano pochi e molto rispettati, accuditi e seguiti. Oggi abbiamo il 20% di ultra 75enni e la situazione è cambiata radicalmente, chi gode della giusta “attenzione” è purtroppo solo il 20%. Dal punto di vista delle strutture socio-ospedaliere non siamo stati in grado di affrontare un quadro del genere: tutto o quasi è a carico delle famiglie. Fra 20 anni sarà ancora peggio ma di questo non ci si occupa. Molti dei nostri anziani non stanno bene, affetti da patologie cronico- degenerative, con deficit sensoriali. La prevenzione ci darà una mano e la tecnologia faciliterà la vita degli anziani malati; l’alternativa potrà essere un declino sociale per ristrettezze di risorse umane ed economiche o una ripresa del welfare accompagnata da una rivoluzione del sistema sanitario. Di fronte al ritardo culturale del nostro Paese, che non riconosce le mutazioni intervenute in un model- 18 Dottoressa Tea Maione Laureata in Tecniche Audioprotesiche. Disponibile telefonicamente Martedì dalle 09.00 alle 11.00 Cell. 338.9648341 lo di welfare destrutturato, nel silenzio della politica e la fatica degli amministratori, ben venga il tentativo di discutere sulle problematiche dell’anzianità. Il 2012 è stato proclamato dall’Unione Europea anno dell’invecchiamento attivo.