100% FITNESS MAGAZINE
I
n un mondo destinato ad invecchiare, dove la popolazione anziana sarà
sempre più numerosa, il ruolo della
prevenzione e l’uso innovativo della
tecnologia potrà offrire validi aiuti per affrontare il futuro, creando servizi e strumenti idonei a migliorare la qualità della
vita di soggetti “fragili” e disabili appartenenti alla terza età, così da consentire loro
di vivere il più a lungo in autonomia.
La scienza e le imprese hanno compreso
l’importanza sociale di operare verso la
ricerca finalizzata al miglioramento delle
condizioni esistenziali dell’anziano e ancora più specificamente verso il miglioramento delle condizioni esistenziali nelle
persone anziane con disabilità sensoriali.
L’aspettativa di vita è in notevole aumento,
dall’anno 1999 in cui l’età media è stata determinata intorno agli 80 anni, ci si aspetta
per il 2050 che si arrivi ai 92 anni, e per
il 2097 ai 100 anni. Pertanto, nel mondo
industrializzato, l’innovazione tecnologica
delle strutture sanitarie e riabilitative, ha
promosso la ricerca applicativa e industriale, nonché lo sviluppo sperimentale di soluzioni finalizzate al mantenimento, conseguimento, recupero di abilità e autonomie,
attraverso l’utilizzo di dispositivi e tecnologie nel campo delle disabilità sensoriali:
visiva, uditiva, cognitiva e neuromotoria.
L’invecchiamento si combatte ottimizzando le funzioni danneggiate con un
approccio multidisciplinare, che nel
caso di deficit uditivo comprenderebbe: il geriatra, l’otorinolaringoiatra, lo
psicologo, l’audioprotesista, il logopedista.
Le cosiddette politiche sanitarie a favore
dell’anziano, devono tener conto che la vita
media oggi non è legata tanto ai progressi
della medicina, che sono universali, quanto
ai progressi della comunità nella cura della
popolazione.
La prevenzione è la via meno costosa, poichè cerca di ridurre il tasso di disabilità
e cronicità nelle fasce di popolazione più
anziana. Nei prossimi 15 anni con l’aumento esponenziale della popolazione oltre
i 75 anni, rischieremo di non riuscire a dare risposte
efficaci alle aspettative di salute sul nostro territorio.
E’ indispensabile ripensare radicalmente al
sistema socio-sanitario apportando cambiamenti nei modelli ospedalieri territoriali, che
oggi risultano anacronistici. Il problema dell’invecchiamento della popolazione non riguarda certo
solamente l’Italia, ma ha una portata globale: attualmente in Europa siamo il paese con il maggior
numero di anziani, dopo la Germania.
Ciò che sconcerta è che alcuni anni fa gli anziani
erano pochi e molto rispettati, accuditi e seguiti.
Oggi abbiamo il 20% di ultra 75enni e la situazione
è cambiata radicalmente, chi gode della giusta “attenzione” è purtroppo solo il 20%.
Dal punto di vista delle strutture socio-ospedaliere
non siamo stati in grado di affrontare un quadro del
genere: tutto o quasi è a carico delle famiglie. Fra
20 anni sarà ancora peggio ma di questo non ci si
occupa. Molti dei nostri anziani non stanno bene,
affetti da patologie cronico- degenerative, con deficit
sensoriali.
La prevenzione ci darà una mano e la tecnologia faciliterà la vita degli anziani malati; l’alternativa potrà
essere un declino sociale per ristrettezze di risorse
umane ed economiche o una ripresa del welfare accompagnata da una rivoluzione del sistema sanitario.
Di fronte al ritardo culturale del nostro Paese, che
non riconosce le mutazioni intervenute in un model-
18
Dottoressa
Tea Maione
Laureata in Tecniche
Audioprotesiche.
Disponibile telefonicamente
Martedì dalle 09.00 alle 11.00
Cell. 338.9648341
lo di welfare destrutturato,
nel silenzio della politica e
la fatica degli amministratori, ben venga il tentativo di
discutere sulle problematiche dell’anzianità. Il 2012 è
stato proclamato dall’Unione
Europea anno dell’invecchiamento attivo.